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Il 90% degli uffici invalidi delle Asl non applica la legge 80 del 2006 in base alla quale si eviterebbero, a persone con disabilita' gravi e croniche, inutili revisioni per una patologia che non puo' migliorare. In tal modo i cittadini vengono richiamati, anche quando non e' necessario, a visita annuale e fino al completamento delle pratiche vedono sospesa ogni forma di sostegno economico e sociale. La denuncia viene da Cittadinanzattiva e dall'Associazione nazionale infezioni osteoarticolari (Anio) onlus, che insieme ad altre 18 associazioni hanno lanciato oggi una campagna di mobilitazione e informazione, anche attraverso Internet. Le associazioni hanno ricordato che la legge 80 del 2006, varata grazie anche a una massiccia campagna di mobilitazione di numerose organizzazioni civiche, prevede che tutte le persone affette da patologie o menomazioni destinate ad aggravarsi o stabilizzate, e indicate in un apposito elenco, non debbono piu' essere sottoposte alla 'chiamata periodica' da parte delle Commissioni Invalidita' delle Asl per vedere accertato il proprio stato di salute" Un'indagine, condotta dall'Anio, conferma che su oltre 180 Uffici invalidi delle Asl di 20 tra Regioni e Province autonome, ha verificato che solo il 45% ha conoscenza del decreto, il 10% lo attua e ad avere chiari i contenuti e le norme di applicazione e' solo il 15%. Tale disfunzione pesa sulle casse dello Stato oltre all'evidente danno economico e sociale per i cittadini. Dai siti delle associazioni i cittadini potranno scaricare i moduli necessari a sollecitare le singole Asl alla corretta applicazione di quanto previsto dalla legge, mentre le organizzazioni coinvolte si faranno promotrici di azioni legali sul territorio. Anche l'Inps si e' attivato, con due distinte comunicazioni nel corso del tempo, per evitare che le Asl chiamassero inutilmente a visita i pazienti
Re: news
Già, io ad esempio ho una patologia cronica e quindi è assurdo che ogni due anni debba rinnovare il documento della 104. Pare assurdo ma quanto tempo e soldi si potrebbero risparmiare?
albatros1- Senior
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nuove news sulle staminali
In un articolo pubblicato sulla rivista 'Plos medicine' si rileva che, dopo i problemi di carattere etico, i ricercatori che impiegano le cellule staminali a scopo terapeutico devono ora risolvere un problema di sicurezza: un ragazzo israeliano di 17 anni, affetto da una rara malattia genetica, dopo essere stato curato nel 2001 con il trapianto di cellule staminali embrionali a Mosca, quattro anni fa ha sviluppato tumori benigni al cervello e alla spina dorsale. Secondo i medici israeliani che le hanno rimosse, le formazioni tumorali sono nate dalle cellule staminali e per questo alcuni ricercatori temono che questa terapia possa involontariamente trasmettere virus o altre patologie alle persone che le ricevono. Il ragazzo in questione, curato per una malattia nota come Atassia Telangiectasia o sindrome di Louis-Bar, che attacca la regione cerebrale del movimento e della parola, ha ricevuto tre serie di iniezioni di staminali embrionali nel cervello e nel fluido che circonda la spina dorsale. Nei quattro anni successivi al trattamento e' stato visitato per mal di testa frequenti e i medici dello Sheba Medical Centre di Tel Aviv gli hanno trovato due tumori, uno nel cervello e l'altro nella spina dorsale, nello stesso punto in cui erano state fatte le iniezioni. L'anno successivo e' stato rimosso il tumore benigno alla spina dorsale, scoprendo cosi' che conteneva cellule che non potevano essere state prodotte dai tessuti del paziente, e che probabilmente erano nate da quelle staminali trapiantate. Secondo i medici le cellule derivate dal donatore possono aver scatenato i tumori nel paziente perche' le persone affette da questa malattia spesso hanno un sistema immunitario piu' debole
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