Gravissima ingiustizia sociale e mancanza dei diritti.
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Gravissima ingiustizia sociale e mancanza dei diritti.
Sono Nicola Marotta, di Nola, ho 37 anni e sono affetto da sindrome di Pickwick. Sono stato riconosciuto invalido con totale e permanente inabilità lavorativa al 100% (codice 04/100%) con decreto n° 1599/05 della II° Commissione del Distretto 73 ASL Napoli 4, riconoscimento confermato dalla Commissione Medica Provinciale di Verifica del Ministero dell’Economia e delle Finanze. (pratica 004934/I del g, 11/01/2007).
Di conseguenza sono titolare di un assegno mensile di € 243,00 circa col quale dovrei sostentare moglie e due figlie, se la mia consorte, collaboratrice familiare al nero, non aiutasse in qualche modo la baracca.
Mi chiedo come può essere consentito che un invalido inabile al 100% (e dunque non idoneo a nessun lavoro e che, come nel mio caso nessun datore di lavoro assumerebbe neanche al nero a causa della gravità del mio male) debba ricevere esattamente la stessa miseria che percepisce un invalido al 75%, che invece può ancora in qualche modo lavorare. Perché anche l’assegno d’invalidità non va differenziato in progressione col livello d’invalidità e d’inabilità?
E soprattutto perché non si riconoscono gli assegni familiari a chi è inabile al 100%?
La strada alternativa di far percepire a me l’indennità d’accompagnamento è stata preclusa dall’inoppugnabile (ma ipocrita) ragione che posso compiere “gli atti quotidiani della vita”. Atti che quotidianamente in ogni caso compiono tanti anziani e non, che però percepiscono l’indennità d’accompagnamento anche quando hanno una pensione più che sufficiente.
Parimenti sul versante dell’indennità d’accompagnamento qualche correzione di rotta va fatta, perché un anziano con 500 euro mensili di pensione percepisce l’accompagnamento nella stessa misura di un pensionato beneficiario di pensione che assicura di per se l’autosufficienza.
La legge, quando prescrive giustamente di dichiarare ed assicurare le badanti, dovrebbe anche spiegare come si può vivere oggi con 500 euro di pensione e poi avere una badante in regola con altri 450 euro d’indennità d’accompagnamento. Sempre che l’anziano non decida di accettare il ricovero in un ospizio, ricovero per il quale il proprio Comune spenderà poi il triplo dell’indennità d’accompagnamento.
Questo stato Italiano ci tratta peggio degli animali, pensate per mantenere un cane in un canile costa 800 euro al mese, noi contiamo meno degli animali, anzi noi non contiamo niente per questo stato.
Questo stato Italiano ci tratta come i Tedeschi trattavano gli Ebrei, li mettevano nei lager per farli morire, cosi lo stato Italiano fa con noi, mettendoci nei lager e prima moriamo e meglio e per questo stato Italiano.
Vi invito ad unirvi insieme per fare sentire la vostra voce e combattere tutti uniti per i nostri diritti.
Vi invito a denunciare queste gravi ingiustizie pubblicamente come sto facendo Io, rivolgendomi ad avvocati, dottori, giornali, televisioni, associazioni e ai politici.
Tel.0815125751
Via feudo N. 110 Nola (Napoli) CAP 80035
Di conseguenza sono titolare di un assegno mensile di € 243,00 circa col quale dovrei sostentare moglie e due figlie, se la mia consorte, collaboratrice familiare al nero, non aiutasse in qualche modo la baracca.
Mi chiedo come può essere consentito che un invalido inabile al 100% (e dunque non idoneo a nessun lavoro e che, come nel mio caso nessun datore di lavoro assumerebbe neanche al nero a causa della gravità del mio male) debba ricevere esattamente la stessa miseria che percepisce un invalido al 75%, che invece può ancora in qualche modo lavorare. Perché anche l’assegno d’invalidità non va differenziato in progressione col livello d’invalidità e d’inabilità?
E soprattutto perché non si riconoscono gli assegni familiari a chi è inabile al 100%?
La strada alternativa di far percepire a me l’indennità d’accompagnamento è stata preclusa dall’inoppugnabile (ma ipocrita) ragione che posso compiere “gli atti quotidiani della vita”. Atti che quotidianamente in ogni caso compiono tanti anziani e non, che però percepiscono l’indennità d’accompagnamento anche quando hanno una pensione più che sufficiente.
Parimenti sul versante dell’indennità d’accompagnamento qualche correzione di rotta va fatta, perché un anziano con 500 euro mensili di pensione percepisce l’accompagnamento nella stessa misura di un pensionato beneficiario di pensione che assicura di per se l’autosufficienza.
La legge, quando prescrive giustamente di dichiarare ed assicurare le badanti, dovrebbe anche spiegare come si può vivere oggi con 500 euro di pensione e poi avere una badante in regola con altri 450 euro d’indennità d’accompagnamento. Sempre che l’anziano non decida di accettare il ricovero in un ospizio, ricovero per il quale il proprio Comune spenderà poi il triplo dell’indennità d’accompagnamento.
Questo stato Italiano ci tratta peggio degli animali, pensate per mantenere un cane in un canile costa 800 euro al mese, noi contiamo meno degli animali, anzi noi non contiamo niente per questo stato.
Questo stato Italiano ci tratta come i Tedeschi trattavano gli Ebrei, li mettevano nei lager per farli morire, cosi lo stato Italiano fa con noi, mettendoci nei lager e prima moriamo e meglio e per questo stato Italiano.
Vi invito ad unirvi insieme per fare sentire la vostra voce e combattere tutti uniti per i nostri diritti.
Vi invito a denunciare queste gravi ingiustizie pubblicamente come sto facendo Io, rivolgendomi ad avvocati, dottori, giornali, televisioni, associazioni e ai politici.
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Nicola Marotta- Novizio
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Localizzazione : Nola (NAPOLI)
Occupazione/Ozio : Invalido al 100% inabile al lavoro
Data d'iscrizione : 24.10.07
ALBATROS
Hai completamente ragione Nicola, sono 243 euro al mese non un cent di più. In maggioranza gli invalidi civili, dopo il 75-80 % è difficle che possano trovare un lavoro adatto alle proprie esigenze. In questo, dopo aver lavorato qualche anno, al massimo raggiungi una pensione sociale di 430 euro. Come molte ho detto anche su questo forum, si può avere 40-50 anni ma non essere abile a lavori, e avere 70 anni e poter ancora svolgere lavori. Questo purtroppo nella legge che è stata fatta non si calcola. Inoltre sia l'assegno minimo che la pensione sono veramente a livello miseria. Speriamo che a forza di battere e ribattere, ma questo si raggiunge solo se uniti potremo riuscire ad ottenere qualcosa in più.
albatros1- Senior
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Localizzazione : Roma
Hobby : fotografia
Data d'iscrizione : 02.10.07
Re: Gravissima ingiustizia sociale e mancanza dei diritti.
Il 27 saremo in piazza a lottare per far aumentare questa ridicola elemosina. Benvenuto! ...mai mollare!
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