TRIESTE CHE VERGOGNA!!!!!!!!
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TRIESTE CHE VERGOGNA!!!!!!!!
Vi segnalo una lettera da me inviata e pubblicata in data 3 aprile sul giornale IL PICCOLO di Trieste.
“Categorie protette? MA DA CHI???????
Non si può dire che l’amministrazione comunale di Trieste abbia un occhio di riguardo per gli altrimenti validi.
Alle già gravissime barriere architettoniche nelle strutture di utilità sociale – di fatto è inibito, ad esempio, a chi ha problemi di deambulazione, l’uso della biblioteca civica e del museo di scienze naturali – si sono aggiunte le restrizioni alla mobilità delle autovetture adibite al trasporto invalidi munite di contrassegno.
La ristrutturazione del centro città ha infatti ulteriormente ridotto i già scarsi posteggi riservati a dette autovetture.
Ma, non contenta di ciò, l’ Amministrazione ha anche limitato ulteriormente l’uso di tali autovetture.
Esisteva la possibilità di usufruire del parcheggio nelle zone a pagamento, qualora non ci fosse o fosse occupato il parcheggio riservato. Non più: se vuoi, te lo paghi come gli altri. E ciò a detta della ditta che gestisce i parcheggi dipende esclusivamente dal Comune. Tant’è che nelle adiacenze dell’ ospedale trovare un posteggio disponibile è quasi impossibile, ben sapendo quanto tali persone abbiano necessità di cure ospedaliere.
E non basta. Era tollerato, purché non se ne abusasse, il parcheggio nelle “linee gialle”. Non più: tassativo ordine ai vigili di multare anche gli handicappati che siano costretti a posteggiare in quelle condizioni.
Ora chi ha un’ invalidità motoria, non se l’ è cercata e limitare, laddove è possibile farlo, la qualità di vita è un’aperta violazione dell’art. 32 della Costituzione Italiana.
Un individuo con limitate capacità motorie usufruisce ai sensi della legge 104 di particolari agevolazioni per gli automezzi all’uopo adattati alle sue problematiche proprio perché non si può muovere liberamente. La sua autovettura, visto che l’ amministrazione pubblica non fornisce un’adeguata assistenza, è, a tutti gli effetti pratici, un mezzo di utilità pubblica affinché l’ altrimenti valido possa procurarsi i beni di cui abbisogna. Né si può pretendere – come viene imposto – che, se non ce la fra a camminare, si prenda un taxi. In Svezia l’ amministrazione pubblica lo paga il taxi agli invalidi, qui si multano!
Ciò che ulteriormente sorprende è che le varie associazioni che dovrebbero tutelare tale categorie, tacciano e subiscano senza intraprendere azioni a difesa.
Diventa necessaria, dunque, un’ azione individuale ed efficace per far udire la propria voce?
Signor sindaco, agli invalidi non interessano né piazzole circolari, né aiole spartitraffico, ad essi necessita l’ attenzione e la comprensione, per non sentirsi ulteriormente emarginati. E non ci si può basare sulla tolleranza di qualche vigile sensibile, non è pietà che si esige, ma diritti.
Ne terrò conto in vista delle imminenti elezioni, ancorché non locali. E invito i cittadini sensibili a riflettere.
Bruno Gasparini di Trieste
“Categorie protette? MA DA CHI???????
Non si può dire che l’amministrazione comunale di Trieste abbia un occhio di riguardo per gli altrimenti validi.
Alle già gravissime barriere architettoniche nelle strutture di utilità sociale – di fatto è inibito, ad esempio, a chi ha problemi di deambulazione, l’uso della biblioteca civica e del museo di scienze naturali – si sono aggiunte le restrizioni alla mobilità delle autovetture adibite al trasporto invalidi munite di contrassegno.
La ristrutturazione del centro città ha infatti ulteriormente ridotto i già scarsi posteggi riservati a dette autovetture.
Ma, non contenta di ciò, l’ Amministrazione ha anche limitato ulteriormente l’uso di tali autovetture.
Esisteva la possibilità di usufruire del parcheggio nelle zone a pagamento, qualora non ci fosse o fosse occupato il parcheggio riservato. Non più: se vuoi, te lo paghi come gli altri. E ciò a detta della ditta che gestisce i parcheggi dipende esclusivamente dal Comune. Tant’è che nelle adiacenze dell’ ospedale trovare un posteggio disponibile è quasi impossibile, ben sapendo quanto tali persone abbiano necessità di cure ospedaliere.
E non basta. Era tollerato, purché non se ne abusasse, il parcheggio nelle “linee gialle”. Non più: tassativo ordine ai vigili di multare anche gli handicappati che siano costretti a posteggiare in quelle condizioni.
Ora chi ha un’ invalidità motoria, non se l’ è cercata e limitare, laddove è possibile farlo, la qualità di vita è un’aperta violazione dell’art. 32 della Costituzione Italiana.
Un individuo con limitate capacità motorie usufruisce ai sensi della legge 104 di particolari agevolazioni per gli automezzi all’uopo adattati alle sue problematiche proprio perché non si può muovere liberamente. La sua autovettura, visto che l’ amministrazione pubblica non fornisce un’adeguata assistenza, è, a tutti gli effetti pratici, un mezzo di utilità pubblica affinché l’ altrimenti valido possa procurarsi i beni di cui abbisogna. Né si può pretendere – come viene imposto – che, se non ce la fra a camminare, si prenda un taxi. In Svezia l’ amministrazione pubblica lo paga il taxi agli invalidi, qui si multano!
Ciò che ulteriormente sorprende è che le varie associazioni che dovrebbero tutelare tale categorie, tacciano e subiscano senza intraprendere azioni a difesa.
Diventa necessaria, dunque, un’ azione individuale ed efficace per far udire la propria voce?
Signor sindaco, agli invalidi non interessano né piazzole circolari, né aiole spartitraffico, ad essi necessita l’ attenzione e la comprensione, per non sentirsi ulteriormente emarginati. E non ci si può basare sulla tolleranza di qualche vigile sensibile, non è pietà che si esige, ma diritti.
Ne terrò conto in vista delle imminenti elezioni, ancorché non locali. E invito i cittadini sensibili a riflettere.
Bruno Gasparini di Trieste
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