ATLETICA, PISTORIUS: MIO RICORSO IN NOME TUTTI DISABILI
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ATLETICA, PISTORIUS: MIO RICORSO IN NOME TUTTI DISABILI
Losanna, 17:40
ATLETICA, PISTORIUS: MIO RICORSO IN NOME TUTTI DISABILI
Oscar Pistorius si è rivolto al Tribunale arbitrale dello sport contro il veto posto dalla federatletica internazionale (Iaaf) alla sua partecipazione alle Olimpiadi di Pechino. Lo sprinter sudafricano utilizza due protesi che, secondo la Iaaf, garantiscono un vantaggio tecnico rispetto agli atleti normodotati. "Ho presentato ricorso non solo per me - ha detto lo sprinter 21enne sudafricano - ma per tutti gli atleti disabili. Meritiamo di gareggiare ai livelli più alti se il nostro corpo ce lo consente". (13/02/2008) Spr
Sono con te!
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Oscar Pistorius si è rivolto al Tribunale arbitrale dello sport contro il veto posto dalla federatletica internazionale (Iaaf) alla sua partecipazione alle Olimpiadi di Pechino. Lo sprinter sudafricano utilizza due protesi che, secondo la Iaaf, garantiscono un vantaggio tecnico rispetto agli atleti normodotati. "Ho presentato ricorso non solo per me - ha detto lo sprinter 21enne sudafricano - ma per tutti gli atleti disabili. Meritiamo di gareggiare ai livelli più alti se il nostro corpo ce lo consente". (13/02/2008) Spr
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Re: ATLETICA, PISTORIUS: MIO RICORSO IN NOME TUTTI DISABILI
mi dispiace per lui ma è troppo avvantaggiato rispetto ad un corridore normale.
kane- Novizio
- Numero di messaggi : 14
Data d'iscrizione : 05.10.07
Re: ATLETICA, PISTORIUS: MIO RICORSO IN NOME TUTTI DISABILI
Pistorius può essere avvantaggiato grazie alle protesi troppo leggere, che si possono però modificare. Però la sua non è una semplice "provocazione" o capriccio, ma un sogno legittimo: vuole che sia concesso, a chi è in grado di farlo, di gareggiare con atleti normodotati. Non credo sia giusto farlo rinunciare al suo sogno olimpico. Lui purtroppo non ha gambe, ma le sue protesi (che ripeto, possono esser rivedute) non sono neanche motori o quant'altro che imprimono spinta, sono degli elementi passivi: tu imprimi una forza e loro ti ridanno una spinta purtroppo inferiore a quella di un muscolo, il vantaggio per me non c'è. La mia paura è che ci sia una forma di razzismo dietro, di tipo culturale, che vuol far passare il messaggio che "chi è disabile e, non può avere performance uguali a chi non lo è, deve rimanere più in basso, in disparte". Sarebbe come impedire a chi è in carrozzina di uscire per strada...
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