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Un doppio pass disabili? Il giallo continua...

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Messaggio  albatros1 Mer Ott 01, 2008 2:26 pm

fonte:Il Secolo XIX.it


È stato il giallo dell’estate, anche se ha rischiato di trasformarsi in una telenovela, per giunta senza soluzione. Ma ci sono delle novità nella vicenda del pass per il parcheggio negli spazi disabili di cui esisterebbero due versioni, esposte contemporaneamente su due autovetture in sosta nella zona di via Unione Sovietica.

Il Secolo XIX non intende rivelare l’intestatario del tagliando: l’informazione è un dato sensibile sulla salute coperto da privacy. La documentazione fotografica di cui è in possesso permette però di constatare che i permessi sono stati esposti su due macchine intestate l’una al consigliere regionale Fabio Broglia del Partito Democratico, l’altra a sua madre. Non si tratta però dello stesso contrassegno: pur riportando lo stesso numero di concessione, uno è in cartoncino sottile, leggermente deteriorato dall’uso.
L’altro, come si nota dalle foto, è stato plastificato. Il Secolo XIX è venuto in possesso di una serie di scatti realizzati nelle scorse settimane, alle quali ha aggiunto fotografie e informazioni raccolte negli ultimi giorni nelle vie di Sestri. Ancora ieri mattina l’auto della madre di Broglia esponeva il tagliando nella sua forma originale, cioè di cartoncino, mentre domenica mattina il Suv di Broglia era parcheggiato davanti a casa con il contrassegno rotondo del consiglio regionale.
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Domenica mattina la Fiat era parcheggiata nel posto riservato ai disabili, esponendo sempre lo stesso contrassegno, il Suv era di fronte a casa. La visura al Pra delle due targhe ha permesso di scoprire che la piccola Fiat appartiene a Maria Luisa Piatesi, la cui residenza è per l’appunto in via Unione Sovietica 2. Il Suv è intestato a una società di servizi finanziari, il locatario è Fabio Broglia. La residenza è differente, ma è notorio che Broglia, a Sestri Levante, risieda nella casa della madre, come testimonia peraltro la targhetta del citofono del civico 2, esposta sulla via, che riporta “Broglia Piatesi”. La segreteria telefonica della linea fissa dell’abitazione rimanda al numero di cellulare del consigliere regionale.


La sua auto, già ripresa in passato con il contrassegno plastificato, è stata colta dal nostro obiettivo sistemata nelle righe gialle dalla parte opposta della strada, con il contrassegno “Consiglio regionale N. 11 Regione Liguria” e il logo centrale della vela stilizzata., simbolo della Regione.

La vicenda del doppio pass aveva animato la prima parte dell’estate, Aveva anche innescato un’indagine del consiglio regionale, che non aveva però portato ad alcun risultato. I consiglieri del Pdl Gianni Plinio e Matteo Rosso hanno però insistito, investendo della questione anche il prefetto Annamaria Cancellieri e chiedendo che i risultati dell’inchiesta le venissero comunque comunicati. Il Secolo XIX per fugare ogni dubbio sulla sgradevole eventualità che del permesso per il parcheggio disabili sia stato fatto un uso non consentito, e addirittura una duplicazione, ha contattato il consigliere Fabio Broglia. L’intenzione era anche quella di comprendere se le fotografie del dischetto potessero essere il tassello di una trama contro l’avvocato e politico del Pd.

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Ecco le risposte del consigliere Broglia. «La mia posizione rimane ferma. Chi ha delle accuse le faccia e si assuma la responsabilità, poi si vede». Ancora: «Un quotidiano si assuma la responsabilità della presenza contemporanea dei due tagliandi. Di fatto è un’accusa. Allora andiamo anche a cercare i cittadini che hanno in tasca la fotocopia della patente. Io non do alcun aiuto a chi cerca di diffamarmi, se volete fare qualsiasi cosa fatela, ve ne assumete la responsabilità». Abbiamo obiettato che di fronte a fotografie che fanno emergere un dubbio, è corretto e doveroso porre una cortese domanda a un politico che ci rappresenta. La nuova risposta di Broglia: «Non rispondo perché la domanda contiene già insita la risposta. Io dico solo che datare delle foto sulla caratteristica della “creazione del file” vuol dire utilizzare uno strumento che potrebbe essere programmato. Comunque, perché il giornale non fa un’accusa specifica a Fabio Broglia?». In realtà le foto fanno notare una circostanza che può suscitare dubbi, ma potrebbero anche essere frutto di una “manovra” politica, ed è per questo che ne parliamo con l’interessato. «La risposta non la do sul giornale, io la risposta la darò in un’altra sede, io non accompagno e non mi faccio accompagnare in questo gioco di giornalismo spazzatura, stiamo andando un po’ fuori dalle righe». A un’ultima domanda di chiarimenti, Broglia replica con queste parole: «Fate un bell’articolo contro il sottoscritto, poi io dopo vedo come darvi risposta, voglio vedere che cosa scrivete. Io non do alcuna risposta. Scrivete quello che volete, esistono delle sedi in cui uno si può difendere».

Siamo all'assurdo, in quanto molte persone che ne avrebbero il diritto sacrosanto, se lo vedono rifiutato, e poi vengono dati pass a personaggi influenti e che ne fanno più che un'abuso.
Come al solito la giustizia verso i più deboli viene completamente calpestata a beneficio solo dell'arroganza di potenti.
albatros1
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