MEDICO SS ACCUSATO DI AVER PARTECIPATO AL PROGRAMMA...
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MEDICO SS ACCUSATO DI AVER PARTECIPATO AL PROGRAMMA...
U.E. - GERMANIA
Medico SS accusato di aver partecipato a programmi di sterminio dei disabili premiato dagli internisti
Una associazione di medici tedeschi ha conferito una medaglia a un dottore di 92 anni, Hans-Joachim Sewering, nonostante sia stato membro delle SS e sia stato accusato di aver praticato l'eutanasia ai tempi del nazismo. Lo rivela il settimanale Der Spiegel, in edicola lunedi' prossimo.
Sewering, secondo un comunicato stampa emesso il 16 aprile scorso dalla Federazione tedesca dei medici internisti (Bdi) e passato inosservato, e' stato premiato per avere, 'nel corso dei decenni, servito meglio di chiunque la liberta' e l'indipendenza della medicina, cosi' come il servizio sanitario nazionale'.
Hans-Joachim Sewering, presidente dell'Ordine dei medici tedeschi dal '73 al '78, era stato designato nel '92 per presiedere l'Associazione medica mondiale (Amm), ma aveva dovuto rinunciare nel gennaio del '93 per le pressioni internazionali, a causa delle accuse pesanti contro di lui.
Gia' nel '78, Der Spiegel aveva pubblicato documenti che provavano che nel periodo nazista Sewering, allora medico all'ospedale per tubercolotici di Schonbrunn, vicino a Monaco, aveva mandato una ragazza di 14 anni in un centro bavarese per l'eutanasia. Secondo la Lega anti-diffamazione, un'organizzazione ebraica americana, il medico avrebbe inviato in totale 900 bambini in un 'centro di cura' dove avrebbero trovato la morte.
Sewering ha sempre ammesso di aver aderito alle SS dal '33, quando aveva 18 anni, ma ha sempre negato di aver praticato l'eutanasia.
La memoria degli altri
(di Dino Barlaam*)
Proprio in questi giorni l'Agenzia dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea ha denunciato la crescita dei fenomeni di antisemitismo in molti Paesi del continente e nemmeno l'Italia è immune da casi preoccupanti. Appare quindi quanto mai meritoria e appropriata l'iniziativa del 27 gennaio, Giorno della Memoria, che vedrà riunite a Roma persone ebree e persone con disabilità a ricordare insieme gli orrori del Novecento
La palazzina di Tiergartenstrasse 4 a Berlino, dove venne organizzato il piano di sterminio delle persone con disabilità, denominato «Aktion T4», durante il nazismoDurante la seconda guerra mondiale, nel cuore dell’Europa, sono accadute drammatiche vicende difficili da comprendere, impossibili da accettare.
Lo sterminio di oltre sei milioni di ebrei da parte dei nazisti pone alla storia una domanda di comprensione, ma, data l’unicità della Shoah, la rappresentazione sia in ambito narrativo che in ambito storico è complessa.
Con la legge di Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti [Legge 211/00, N.d.R.], oltre a far giustizia di un processo di rimozione durato più di cinquant'anni, si è resa la parola ai sopravvissuti nei lager che finalmente sono stati legittimati come testimoni e portatori di storia.
Un'iniziativa, questa, inseritasi in un clima sociale e politico che individua nella conservazione della memoria uno degli strumenti educativi per le nuove generazioni, che serve anche da monito per far sì che ciò che è stato non accada più. Al tempo stesso assume anche il significato di sollecitare il ricordo, dando un crisma ufficiale alla memoria, legittimandone in sostanza la funzione.
Anche quest’anno, dunque, in occasione del Giorno della Memoria, l’AVI (Agenzia per la Vita Indipendente) di Roma vuole ricordare l’Aktion T4, vale a dire la pianificazione nazista di uccisione delle persone con disabilità [all'Aktion T4 e alla situazione delle persone con disabilità al tempo del nazismo, il nostro sito ha già dedicato in passato i testi disponibili cliccando qui, qui e qui, N.d.R.].
Durante il periodo nazista, infatti, all’interno degli ospedali furono eliminate circa 200.000 persone considerate come «vite non degne di essere vissute». Uno scenario nel quale l’abuso del ruolo dei medici e del personale sanitario generò un vero e proprio potere di morte che fu possibile esercitare perché l’apparato statale, burocratico nazista, propose, indirizzò e sostenne queste politiche assassine in nome di una visione biologica del mondo orientata a difendere e a "purificare" la "razza ariana".
In quest’ottica, l’Aktion T4 (da Tiergartenstrasse 4, l'indirizzo di Berlino sede dell'apparato organizzativo) svelò il volto assassino di un potere che si avvalse della medicina per escludere gli esseri umani dal diritto alla vita. L'attuazione della cosiddetta "azione eutanasia" dimostrò in sostanza che era possibile organizzare uccisioni di massa, rappresentando un antecedente, un fenomeno anticipatorio della "soluzione finale".
Persone con disabilità psichica nei campi di concentramentoLo sterminio degli ebrei si collocò al centro di questo complesso programma, finalizzato, come detto, al "risanamento" della "razza ariana nordica" che iniziò con la sterilizzazione coatta di 400.000 persone, fino ad arrivare all'uccisione delle persone con disabilità, degli "asociali" e di quanti furono considerati appartenenti a "razze inferiori".
Per il regime si trattava di "individui pericolosi" che ostacolavano l’idea di creare una nazione basata sulla razza, senza malati e senza elementi estranei al "popolo tedesco".
Lo sterminio degli ebrei si pose quindi all'interno di un progetto "burocratico" di ingegneria sociale, che si ripromise di cambiare il volto stesso della società europea, utilizzando, come strumento, l’uccisione di tutti coloro che furono considerati non adatti a vivere nel "nuovo ordine".
VERGOGNA - VERGOGNA - VERGOGNA - VERGOGNA
Medico SS accusato di aver partecipato a programmi di sterminio dei disabili premiato dagli internisti
Una associazione di medici tedeschi ha conferito una medaglia a un dottore di 92 anni, Hans-Joachim Sewering, nonostante sia stato membro delle SS e sia stato accusato di aver praticato l'eutanasia ai tempi del nazismo. Lo rivela il settimanale Der Spiegel, in edicola lunedi' prossimo.
Sewering, secondo un comunicato stampa emesso il 16 aprile scorso dalla Federazione tedesca dei medici internisti (Bdi) e passato inosservato, e' stato premiato per avere, 'nel corso dei decenni, servito meglio di chiunque la liberta' e l'indipendenza della medicina, cosi' come il servizio sanitario nazionale'.
Hans-Joachim Sewering, presidente dell'Ordine dei medici tedeschi dal '73 al '78, era stato designato nel '92 per presiedere l'Associazione medica mondiale (Amm), ma aveva dovuto rinunciare nel gennaio del '93 per le pressioni internazionali, a causa delle accuse pesanti contro di lui.
Gia' nel '78, Der Spiegel aveva pubblicato documenti che provavano che nel periodo nazista Sewering, allora medico all'ospedale per tubercolotici di Schonbrunn, vicino a Monaco, aveva mandato una ragazza di 14 anni in un centro bavarese per l'eutanasia. Secondo la Lega anti-diffamazione, un'organizzazione ebraica americana, il medico avrebbe inviato in totale 900 bambini in un 'centro di cura' dove avrebbero trovato la morte.
Sewering ha sempre ammesso di aver aderito alle SS dal '33, quando aveva 18 anni, ma ha sempre negato di aver praticato l'eutanasia.
La memoria degli altri
(di Dino Barlaam*)
Proprio in questi giorni l'Agenzia dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea ha denunciato la crescita dei fenomeni di antisemitismo in molti Paesi del continente e nemmeno l'Italia è immune da casi preoccupanti. Appare quindi quanto mai meritoria e appropriata l'iniziativa del 27 gennaio, Giorno della Memoria, che vedrà riunite a Roma persone ebree e persone con disabilità a ricordare insieme gli orrori del Novecento
La palazzina di Tiergartenstrasse 4 a Berlino, dove venne organizzato il piano di sterminio delle persone con disabilità, denominato «Aktion T4», durante il nazismoDurante la seconda guerra mondiale, nel cuore dell’Europa, sono accadute drammatiche vicende difficili da comprendere, impossibili da accettare.
Lo sterminio di oltre sei milioni di ebrei da parte dei nazisti pone alla storia una domanda di comprensione, ma, data l’unicità della Shoah, la rappresentazione sia in ambito narrativo che in ambito storico è complessa.
Con la legge di Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti [Legge 211/00, N.d.R.], oltre a far giustizia di un processo di rimozione durato più di cinquant'anni, si è resa la parola ai sopravvissuti nei lager che finalmente sono stati legittimati come testimoni e portatori di storia.
Un'iniziativa, questa, inseritasi in un clima sociale e politico che individua nella conservazione della memoria uno degli strumenti educativi per le nuove generazioni, che serve anche da monito per far sì che ciò che è stato non accada più. Al tempo stesso assume anche il significato di sollecitare il ricordo, dando un crisma ufficiale alla memoria, legittimandone in sostanza la funzione.
Anche quest’anno, dunque, in occasione del Giorno della Memoria, l’AVI (Agenzia per la Vita Indipendente) di Roma vuole ricordare l’Aktion T4, vale a dire la pianificazione nazista di uccisione delle persone con disabilità [all'Aktion T4 e alla situazione delle persone con disabilità al tempo del nazismo, il nostro sito ha già dedicato in passato i testi disponibili cliccando qui, qui e qui, N.d.R.].
Durante il periodo nazista, infatti, all’interno degli ospedali furono eliminate circa 200.000 persone considerate come «vite non degne di essere vissute». Uno scenario nel quale l’abuso del ruolo dei medici e del personale sanitario generò un vero e proprio potere di morte che fu possibile esercitare perché l’apparato statale, burocratico nazista, propose, indirizzò e sostenne queste politiche assassine in nome di una visione biologica del mondo orientata a difendere e a "purificare" la "razza ariana".
In quest’ottica, l’Aktion T4 (da Tiergartenstrasse 4, l'indirizzo di Berlino sede dell'apparato organizzativo) svelò il volto assassino di un potere che si avvalse della medicina per escludere gli esseri umani dal diritto alla vita. L'attuazione della cosiddetta "azione eutanasia" dimostrò in sostanza che era possibile organizzare uccisioni di massa, rappresentando un antecedente, un fenomeno anticipatorio della "soluzione finale".
Persone con disabilità psichica nei campi di concentramentoLo sterminio degli ebrei si collocò al centro di questo complesso programma, finalizzato, come detto, al "risanamento" della "razza ariana nordica" che iniziò con la sterilizzazione coatta di 400.000 persone, fino ad arrivare all'uccisione delle persone con disabilità, degli "asociali" e di quanti furono considerati appartenenti a "razze inferiori".
Per il regime si trattava di "individui pericolosi" che ostacolavano l’idea di creare una nazione basata sulla razza, senza malati e senza elementi estranei al "popolo tedesco".
Lo sterminio degli ebrei si pose quindi all'interno di un progetto "burocratico" di ingegneria sociale, che si ripromise di cambiare il volto stesso della società europea, utilizzando, come strumento, l’uccisione di tutti coloro che furono considerati non adatti a vivere nel "nuovo ordine".
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