VOTARE AL BAGNO "scandaloso"

Su un banco di fortuna sistemato fra il water e il lavandino: così ha votato Maria, una giovane di Campobasso su sedia a ruote. Il seggio elettorale era stato prediposto al primo piano della scuola e nella struttura – inaugurata un mese fa – l’ascensore è fuori uso. “E’ solo un esempio di quello che subiamo ogni giorno: è il fallimento della società che non sa ancora gestire le problematiche dei disabili”

ROMA - Alla fine, ha votato in bagno. Con a sinistra il lavandino, a destra la tazza del water, e nel mezzo un piccolo banco sul quale poggiare la scheda elettorale. Il tutto perché l'ascensore non funzionava e il seggio elettorale si trovava al primo piano. Una vera umiliazione, quella che ieri ha dovuto subire Maria (il nome è di fantasia), una ragazza con disabilità di 24 anni iscritta nelle liste elettorali di Campobasso: in passato già più volte aveva rinunciato al voto per l'inaccessibilità del seggio elettorale, ma certamente non si aspettava di dover passare una disavventura simile in una struttura nuova di zecca, inaugurata appena un mese fa con tanto di taglio del nastro da parte di sindaco e assessori. Nuova di zecca si, ma senza ascensore, che attende ancora di essere messo in funzione. E su per le scale, si sa, una sedia a ruote non va.

"Se avessi saputo quello che mi aspettava - racconta Maria - non sarei andata. Alle precedenti elezioni non ero andata a votare perché i seggi elettorali venivano sistemati nel vecchio complesso di via Toscana, dove a suo tempo ho frequentato le scuole elementari e le scuole medie. Sapevo bene dunque quali problemi di accessibilità aveva quella struttura, e per questo ho rinunciato a votare". In occasione di questa tornata elettorale, però, il seggio elettorale è stato montato nella nuova sede della scuola "Jovine", non più in via Toscana ma in via Friuli Venezia Giulia, sempre nel cuore del quartiere San Giovanni. Una struttura, costruita dal Comune con fondi propri, che ospita la scuola primaria e la scuola secondaria e rappresenta, grazie agli ampi locali realizzati, un punto di riferimento anche per le varie attività che vengono realizzate nel quartiere. Appena un mese fa, il 10 marzo scorso, l'inaugurazione solenne alla presenza del sindaco Giuseppe Di Fabio, degli assessori comunali all'Istruzione e al Bilancio e di una vesta platea di dirigenti scolastici.

"Questa volta mi sono recata al seggio proprio perché, avendo saputo che era stato predisposto nella nuova sede, ho pensato che sarebbe stata l'occasione buona per sentirmi come tutti gli altri. Ma quando con mia sorella siamo arrivati al seggio, un carabiniere mi ha detto che la sezione si trovava al primo piano e che l'ascensore, però, non era funzionante". Ha preso il via a quel punto una discussione che ha visto presto protagonista il presidente del seggio e gli altri componenti del seggio elettorale. Scartate le altre soluzioni, non si è trovato di meglio che allestire un seggio di fortuna al piano terra, esattamente all'interno del bagno. Dove evidentemente - si è pensato - la privacy sarebbe stata tutelata, anche a scapito della dignità, peraltro a quel punto già abbondantemente messa da parte. Qualcuno ha preso un piccolo banco dalle aule della scuola elementare e lo ha sistemato fra il wc e il lavandino: e qui Maria ha potuto votare. "Un'umiliazione per me - dice la ragazza - e un fallimento per la società del terzo millennio che non sa ancora gestire le problematiche dei disabili". "E questo - conclude con amarezza - è solo un esempio di tutto quello che subiamo ogni giorno".

Notizia da superabile.it

E' una cosa da altro che da
TERZO MONDO!!!

Se devo essere sincero,a Milano,io ho il seggio al 1° piano.
Quando sono arrivato ho seganalato la mia impossibilità a salire (non c'è l'ascensore e anche se con calmissima potevo salire,ho preferito fermarmi). Mi hanno detto che è a discrezione del presidente di seggio se scendere o meno, perchè non può lasciare il seggio.
A questo punto sono iniziate tra me e i vigili tutta una serie di discussioni che vi evito.
Alla fine il presidente è sceso ed ho votato in un locale abbastanza angusto.
Credo che sia un dovere dello stato prevedere locali idonei alla nostra votazione.
Così facendo continuano a farci sentire "di troppo".
O no?

CIAO
Buongiorno io ho 32 anni e un piccolo handycap e mi ha fatto vivere di mxxxa in casa come un pesso morto, non mai fatto un percorso d'autonimia, per i miei và bene che faccia tra divano tv e letto.
Io ho studiato segrettaria e grafica, fecevo sport, esco grazie gli amici, ho viaggiato, lavoro per una miseria 100€ al mese, E vorre un posto FISSO
Sono fidanzata con Roberto (epilettico), siamo in cerca di un'appartamento-arredarlo poi ci sposeremo

Mia mamma delliria mi ha sempre umiliata e fatto violenza psicologica e minacia di mettermi in istituto, non ha mai accettato il mio handicap.

Se volete la mia collabarazione dentro il MEDA sono disponibile

FEDERICA GIURIATO

Cara Federica, sappiamo tutti che fuori dalle mura domestiche è difficile essere accettati e soprattutto trovare un lavoro.
Quello che invece mi dispiace e sentire dire che in famiglia tua madre non accetti le tue libere idee e ti tarpi dicendo di metterti in un istituto. Questo è brutto per un figlio che già soffre per un handicap di qualsiasi genere, e invece che trovare conforto nelle persone di casa, si vede scoraggiato proprio da loro.
Certo che puoi collaborare con noi, già lo stai facendo scrivendoci e essendoti unita a questo movimento, che cerca di crescere e crescere tutti insieme.
Sicuramente non mancherà la risposta del Vice Presidente che è Francescof, puoi scrivere direttamente a lui nella sua casella mail.
Comunque benvenuta tra noi, quello che cerchiamo di fare è compattarci noi disabili, in questo movimento che non ha colori politici ma un solo ed unico colore, la "disabilità".
Ciao.

E' ovvio caro Giacomo che questo succede perchè non vi è un coordinamento centrale da parte del comune della tua città, dove telematicamente dovrebbero avere l'elenco dei disabili e quindi fornire la sezione più vicina ed idonea per la votazione.
Questo non può succedere sino a quando non ci sarà un ente o un ministero di noi disabili il quale avvisi comunicando alla provincia di appartenenza e quindi poi al comune di residenza che vi è una persona disabile e quindi di prendere i necessari provvedimenti.

si ha ragione, ad integrarmi in società non ho mia avuto problemi.

Quello che voglio tutelarmi di più, non voglio soprese dell'ultima ora da i miei genitori. VOGLIO VIVERE SERENA.

PER QUANTO RIGUARGA LA POLITICA SONO QUI

CIAO BY FEDE

FEDERICA GIURIATO ha scritto:si ha ragione, ad integrarmi in società non ho mia avuto problemi.

Quello che voglio tutelarmi di più, non voglio soprese dell'ultima ora da i miei genitori. VOGLIO VIVERE SERENA.

PER QUANTO RIGUARGA LA POLITICA SONO QUI

CIAO BY FEDE

CIAO FEDE TI VOGLIO UN MONDO DI BENE, NON PRENDERLA A MALE MA IO SONO L'UNICO CHE INCONTRA MOLTI DISABILI D'ITALIA CHE VOGLIONO COLLABORARE ATTIVAMENTE, ANCHE QUESTA MATTINA MI INCONTRO A ROMA ALLE 10.00 CON UN PRESIDENTE DI UNA GROSSA ASSOCIAZIONE DI DISABILI E SO CHE ANCHE TU VUOI FARLO E IO NON MI DIMENTICO DI TE, TIENI DURO CHE IL GIORNO DELLA RIVINCITA SARA' NOSTRO PERCHE' ? UNITI SIAMO LA FORZA VINCENTE. UN BACIO DA FRANCESCO