SCANDALOSO!!!!!!
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SCANDALOSO!!!!!!
Alla cortese attenzione del sig. Francesco Ferrara.
Faccio seguito al colloquio che mia moglie ha avuto con Lei stamane per confermare come, personalmente, vivo molti dei disagi che la Sua associazione da anni denuncia ma che, per il momento, non sembrano a chi di dovere degni di doverosa, pronta, risoluzione.
Forse è solo una questione di civiltà che nell’anno 2008 è davvero difficile trovare sia nella nostra società che nella classe politica che La rappresenta.
Cito solo due esempi personali, ben conscio di non essere il solo a subire situazioni analoghe.
1) avvicinandosi il momento delle votazioni ho chiesto alla mia segretaria di verificare che la scuola di Via Linneo (dove devo recarmi a votare abitando in zona Fiera a Milano) fosse dotata di rampa per i disabili. Nonostante una situazione logistica di davvero ampia facilità, tale sede elettorale non è dotata di alcun scivolo per disabili (nemmeno di un corrimano!); in loco un’insegnate della predetta scuola ha riferito che, essendo lei disabile, ha fatto nel 2002 richiesta al Comune di Milano per il doveroso adeguamento della struttura: nemmeno una risposta. Ho quindi telefonato al Comune di Milano, ufficio elettorale; tralascio ogni commento sull’educazione e la inadeguatezza della persona che mi ha risposto. Ho allora cercato di parlare con il sindaco. Ovviamente ho potuto interloquire solo con il responsabile del suo gabinetto dal quale ho ricevuto l’elenco dei siti elettorali sprovvisti di barriere architettoniche, dove dovrò recarmi a votare.
2) Qualche mese fa, per problemi inerenti la realizzazione che City Life sta portando avanti nell’area ex Fiera di Milano, non ho potuto partecipare ad un incontro presso il settore ambiente perché gli uffici di tale settore sono collocati in uno stabile con barriere architettoniche; alle mie rimostranze ed al mio stupore che tale ufficio pubblico potesse essere ancora “dotato” di barriere il dr. Rosti, responsabile dell’ufficio, si è giustificato affermando che, se glielo avessi fatto presente, avrebbe organizzato l’incontro in Piazza Beccaria (dove successivamente fissò altro appuntamento, di mattina, quando gli avvocati sono normalmente presso il palazzo di giustizia; motivo per cui mi fu un’altra volta impedita la partecipazione; ma questa è altra storia …).
Quindi secondo la pubblica amministrazione di una città come Milano, il disabile –oltre ai disagi ai quali quotidianamente è sottoposto– deve fare presente la propria menomazione ogniqualvolta si reca nei pubblici uffici! Anche qui ogni commento è superfluo.
Disagi di ordine pratico e direi morale, o perlomeno psicologico.
Eppure tra i molti problemi che affliggono il nostro paese quello della disabilità –perlomeno per la maggior parte della inadeguatezze che lo riguardano– potrebbe essere a mio avviso risolto con tempi e costi davvero esigui.
A proposito di soluzioni quasi a costo zero, il posizionamento di “ponticelli mobili” a difesa del parcheggio numerato (riservato in via esclusiva al disabile) potrebbe avere il risultato non solo di evitare al predetto di essere sottoposto all’ennesima prepotenza di vedersi occupare abusivamente il posto auto ma, nello stesso tempo, farebbe venir meno la necessità di consistente impiego della polizia locale (per l’obbligatorio ricorso al carro attrezzi) utilizzandola in altri settori; la pubblica amministrazione potrebbe apparire così più adempiente a quei doveri di civiltà e civismo all’evidenza trascurati e più in linea con gli avveniristici progetti di cui, nel caso di specie, è fatta oggetto la città di Milano.
Con i migliori saluti
Domenico Molinero
Faccio seguito al colloquio che mia moglie ha avuto con Lei stamane per confermare come, personalmente, vivo molti dei disagi che la Sua associazione da anni denuncia ma che, per il momento, non sembrano a chi di dovere degni di doverosa, pronta, risoluzione.
Forse è solo una questione di civiltà che nell’anno 2008 è davvero difficile trovare sia nella nostra società che nella classe politica che La rappresenta.
Cito solo due esempi personali, ben conscio di non essere il solo a subire situazioni analoghe.
1) avvicinandosi il momento delle votazioni ho chiesto alla mia segretaria di verificare che la scuola di Via Linneo (dove devo recarmi a votare abitando in zona Fiera a Milano) fosse dotata di rampa per i disabili. Nonostante una situazione logistica di davvero ampia facilità, tale sede elettorale non è dotata di alcun scivolo per disabili (nemmeno di un corrimano!); in loco un’insegnate della predetta scuola ha riferito che, essendo lei disabile, ha fatto nel 2002 richiesta al Comune di Milano per il doveroso adeguamento della struttura: nemmeno una risposta. Ho quindi telefonato al Comune di Milano, ufficio elettorale; tralascio ogni commento sull’educazione e la inadeguatezza della persona che mi ha risposto. Ho allora cercato di parlare con il sindaco. Ovviamente ho potuto interloquire solo con il responsabile del suo gabinetto dal quale ho ricevuto l’elenco dei siti elettorali sprovvisti di barriere architettoniche, dove dovrò recarmi a votare.
2) Qualche mese fa, per problemi inerenti la realizzazione che City Life sta portando avanti nell’area ex Fiera di Milano, non ho potuto partecipare ad un incontro presso il settore ambiente perché gli uffici di tale settore sono collocati in uno stabile con barriere architettoniche; alle mie rimostranze ed al mio stupore che tale ufficio pubblico potesse essere ancora “dotato” di barriere il dr. Rosti, responsabile dell’ufficio, si è giustificato affermando che, se glielo avessi fatto presente, avrebbe organizzato l’incontro in Piazza Beccaria (dove successivamente fissò altro appuntamento, di mattina, quando gli avvocati sono normalmente presso il palazzo di giustizia; motivo per cui mi fu un’altra volta impedita la partecipazione; ma questa è altra storia …).
Quindi secondo la pubblica amministrazione di una città come Milano, il disabile –oltre ai disagi ai quali quotidianamente è sottoposto– deve fare presente la propria menomazione ogniqualvolta si reca nei pubblici uffici! Anche qui ogni commento è superfluo.
Disagi di ordine pratico e direi morale, o perlomeno psicologico.
Eppure tra i molti problemi che affliggono il nostro paese quello della disabilità –perlomeno per la maggior parte della inadeguatezze che lo riguardano– potrebbe essere a mio avviso risolto con tempi e costi davvero esigui.
A proposito di soluzioni quasi a costo zero, il posizionamento di “ponticelli mobili” a difesa del parcheggio numerato (riservato in via esclusiva al disabile) potrebbe avere il risultato non solo di evitare al predetto di essere sottoposto all’ennesima prepotenza di vedersi occupare abusivamente il posto auto ma, nello stesso tempo, farebbe venir meno la necessità di consistente impiego della polizia locale (per l’obbligatorio ricorso al carro attrezzi) utilizzandola in altri settori; la pubblica amministrazione potrebbe apparire così più adempiente a quei doveri di civiltà e civismo all’evidenza trascurati e più in linea con gli avveniristici progetti di cui, nel caso di specie, è fatta oggetto la città di Milano.
Con i migliori saluti
Domenico Molinero
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