RIMBORSI ELETTORALI
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RIMBORSI ELETTORALI
Votare conviene a tutti
Soprattutto ai partiti che continueranno a ricevere i rimborsi elettorali nei tre anni che mancano alla fine della legislatura. Bisogna abbattere i costi della politica, dicono tutti. E loro continuano a farsi regalini con i soldi dei cittadini. Vergogna!
di Redazione
Elezioni anticipate. Pazienza, gli italiani ci sono ormai abituati anche se sopportano con sempre maggiore difficoltà vizi e manie della politica. Eppure, a sentire le dichiarazioni dei politici sembrano tutti d'accordo: bisogna abbattere i costi della politica. Ma quando si scopre su tutti i quotidiani nazionali la notizia che la fine legislatura non bloccherà i rimborsi elettorali l'indignazione si trasforma in rabbia e il mondo della rete insorge. Tutti gli schieramenti sono unanimi nel pensare che questa legislatura non ha futuro e che quindi bisogna andare a votare. Quello che non dicono però è che andare alle urne conviene. Eccome se conviene. Ma solo ai partiti.
Come giustamente scrive Blog a progetto "sciogliere adesso le Camere e andare a votare significa regalare 300 milioni di euro ai partiti, cento milioni all'anno per i prossimi tre anni, fino al 2011, scadenza naturale della XV legislatura. Viene in mente "Lascia o raddoppia?", il gioco a quiz con cui gli italiani cominciarono a vincere soldi in tv nella seconda metà degli anni Cinquanta. Solo che stavolta i beneficiari sono i partiti e chi ci rimette è lo Stato, cioè i cittadini".
Come funziona? E' semplice, continua Vesuvionline: «Ogni anno i partiti si dividono, a seconda dei voti che hanno ricevuto, una torta di circa 50 milioni di euro che vanno sotto la voce rimborsi elettorali. Cinquanta milioni per ognuno dei cinque anni di legislatura. Una volta, secondo logica, se la legislatura finiva il rimborso veniva interrotto per lasciare il posto a quello nuovo che comunque sarebbe arrivato» Ma a questo punto interviene la genialità del governo Berlusconi che, nel 2006, riesce a fare modificare la legge vigente in modo da consentire l'erogazione del rimborso elettorale anche in caso di scioglimento delle Camere. Inutile dire che la modifica introdotta dal governo ha trovato un consenso unanime di quasi tutti i partiti. C'è stato un tentativo dell'Italia dei Valori per cambiare le cose, ma di fronte a uno schieramento così compatto non c'è stato niente da fare.
«Ci saranno motivazioni politiche - si può leggere sul blog Ilgabbiano - ci sarà l'antiberlusconismo contro l'anticomunismo, ma la motivazione principale per cui molti partiti vogliono lo scioglimento anticipato delle Camere ed il conseguente voto anticipato è meramente economico». Una vera sberla per i cittadini, lasciati soli con i loro problemi, quelli veri: salari da fame, tasse a go go, precariato, sicurezza e amenità varie...
meditiamo gente meditiamo....
Soprattutto ai partiti che continueranno a ricevere i rimborsi elettorali nei tre anni che mancano alla fine della legislatura. Bisogna abbattere i costi della politica, dicono tutti. E loro continuano a farsi regalini con i soldi dei cittadini. Vergogna!
di Redazione
Elezioni anticipate. Pazienza, gli italiani ci sono ormai abituati anche se sopportano con sempre maggiore difficoltà vizi e manie della politica. Eppure, a sentire le dichiarazioni dei politici sembrano tutti d'accordo: bisogna abbattere i costi della politica. Ma quando si scopre su tutti i quotidiani nazionali la notizia che la fine legislatura non bloccherà i rimborsi elettorali l'indignazione si trasforma in rabbia e il mondo della rete insorge. Tutti gli schieramenti sono unanimi nel pensare che questa legislatura non ha futuro e che quindi bisogna andare a votare. Quello che non dicono però è che andare alle urne conviene. Eccome se conviene. Ma solo ai partiti.
Come giustamente scrive Blog a progetto "sciogliere adesso le Camere e andare a votare significa regalare 300 milioni di euro ai partiti, cento milioni all'anno per i prossimi tre anni, fino al 2011, scadenza naturale della XV legislatura. Viene in mente "Lascia o raddoppia?", il gioco a quiz con cui gli italiani cominciarono a vincere soldi in tv nella seconda metà degli anni Cinquanta. Solo che stavolta i beneficiari sono i partiti e chi ci rimette è lo Stato, cioè i cittadini".
Come funziona? E' semplice, continua Vesuvionline: «Ogni anno i partiti si dividono, a seconda dei voti che hanno ricevuto, una torta di circa 50 milioni di euro che vanno sotto la voce rimborsi elettorali. Cinquanta milioni per ognuno dei cinque anni di legislatura. Una volta, secondo logica, se la legislatura finiva il rimborso veniva interrotto per lasciare il posto a quello nuovo che comunque sarebbe arrivato» Ma a questo punto interviene la genialità del governo Berlusconi che, nel 2006, riesce a fare modificare la legge vigente in modo da consentire l'erogazione del rimborso elettorale anche in caso di scioglimento delle Camere. Inutile dire che la modifica introdotta dal governo ha trovato un consenso unanime di quasi tutti i partiti. C'è stato un tentativo dell'Italia dei Valori per cambiare le cose, ma di fronte a uno schieramento così compatto non c'è stato niente da fare.
«Ci saranno motivazioni politiche - si può leggere sul blog Ilgabbiano - ci sarà l'antiberlusconismo contro l'anticomunismo, ma la motivazione principale per cui molti partiti vogliono lo scioglimento anticipato delle Camere ed il conseguente voto anticipato è meramente economico». Una vera sberla per i cittadini, lasciati soli con i loro problemi, quelli veri: salari da fame, tasse a go go, precariato, sicurezza e amenità varie...
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albatros1- Senior
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