Sportello unico disabile
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Sportello unico disabile
E’ una delle proposte emerse dall’Istruttoria pubblica sulle politiche per il superamento dell’handicap che segnala barriere architettoniche, scuola, trasporti pubblici e lavoro come settori ancora in difficoltà BOLOGNA - Barriere architettoniche, scuola, trasporti pubblici e lavoro. Sono i punti critici emersi dall'Istruttoria pubblica sulle politiche per il superamento dell'handicap, che si è tenuta a gennaio, insieme alla scarsa integrazione dei servizi assistenziali e socio-sanitari e al ruolo poco incisivo delle associazioni. Che fare allora? Tre le ipotesi prese in considerazione: realizzare uno "sportello unico" per le persone disabili, gestito magari dalla nuova Asp (Azienda pubblica di servizi alla persona) "Irides" (che sta per Istituzioni riunite infanzia, disabilità e sociale) e integrato con la nascente rete degli Sportelli sociali di quartiere, attivare un coordinamento tra tutte le attività dei settori comunali che si occupano di disabilità e ripensare il ruolo della Consulta per il superamento dell'handicap. I risultati, le proposte e gli atti conseguenti l"istruttoria pubblica sono stati presentati stamattina dal direttore del settore Coordinamento sociale e salute del Comune di Bologna Raffaele Tomba e discussi in commissione consiliare "Sanità, politiche sociali, politiche abitative e della casa".
Dall'Istruttoria pubblica sulle politiche per il superamento dell'handicap, e dai dati rilevati dal Comune di Bologna (anche se i numeri sulla disabilità sono frammentati) - ulteriore criticità rilevata -, si registra inoltre una "nuova tipologia di utenza" fatta di anziani disabili e di persone con disabilità acquisita. Tra le persone disabili adulte in carico ai servizi comunali, oltre un migliaio, sono aumentate infatti quelle nella fascia d'età tra i 40 e i 64 anni (dal 32,8% del 1996 al 58,4% del 2007), mentre è diminuita l'utenza 18-40 anni (passata dal 67,2% al 41,6% nell'ultimo decennio), con un ricorso via via maggiore ai centri diurni (80 persone in più nel periodo 2002-2007) e alle strutture residenziali (60 persone in più in cinque anni) e una contrazione delle persone seguite dai servizi domiciliari (l'anno scorso ad esempio erano 620 contro le 678 del 2006).
"Se l'amministrazione comunale non sarà in grado di rispondere concretamente alle esigenze espresse dalle associazioni, e se queste non saranno coinvolte nella fase di progettazione degli interventi, l'istruttoria risulterà essere stata vana", ha commentato il consigliere Valerio Monteventi (Prc) in commissione. Dello stesso avviso anche Sergio Lo Giudice (Pd), che ha puntato l'attenzione sul fatto che l'amministrazione debba comunque "garantire dei diritti minimi di cittadinanza per le persone disabili, come ad esempio i semafori con gli avvisatori acustici per i non vedenti". Secondo la consigliera Lina Delli Quadri (Pd) "si potrebbe aprire la Consulta per il superamento dell'handicap anche alla cooperazione sociale e trovare risposte concrete nei prossimi piani di zona 2009-2011". Per Emilio Lonardo (Pd) "si potrebbe partire da quei progetti specifici presentati dalle associazioni durante l'istruttoria" (dai condomini solidali al telelavoro fino al tuor per le famiglie con ragazzi down), mentre la proposta di Paolo Natali (Pd) è quella di "rendere accessibili tutte le nuove case e i nuovi autobus".
Dei risultati dell'Istruttoria pubblica sulle politiche per il superamento dell'handicap e della discussione in commissione "Sanità, politiche sociali, politiche abitative e della casa" verranno poi redatti un atto normativo (sarà il settore Coordinamento sociale e salute a pensarlo) e un ordine del giorno che saranno portati successivamente in Consiglio comunale. (Michela Trigari)
Potrebbe essere una buona idea, quella di creare uno sportello unico per il disabile per dare informazioni su tutto quello che riguarda il mondo della disabilità, e imoltre registrandosi si potrebbe creare anche unelenco a livello nazionale dei disabili.
Questi sportelli dovrebbero esere ovunque e raggiungibili anche tramite internet. Infatti su internet troviamo molte notizie, ma ognuno dice la propria e invece avendo ununica fonte già si farebbe più chiarezza.
Dall'Istruttoria pubblica sulle politiche per il superamento dell'handicap, e dai dati rilevati dal Comune di Bologna (anche se i numeri sulla disabilità sono frammentati) - ulteriore criticità rilevata -, si registra inoltre una "nuova tipologia di utenza" fatta di anziani disabili e di persone con disabilità acquisita. Tra le persone disabili adulte in carico ai servizi comunali, oltre un migliaio, sono aumentate infatti quelle nella fascia d'età tra i 40 e i 64 anni (dal 32,8% del 1996 al 58,4% del 2007), mentre è diminuita l'utenza 18-40 anni (passata dal 67,2% al 41,6% nell'ultimo decennio), con un ricorso via via maggiore ai centri diurni (80 persone in più nel periodo 2002-2007) e alle strutture residenziali (60 persone in più in cinque anni) e una contrazione delle persone seguite dai servizi domiciliari (l'anno scorso ad esempio erano 620 contro le 678 del 2006).
"Se l'amministrazione comunale non sarà in grado di rispondere concretamente alle esigenze espresse dalle associazioni, e se queste non saranno coinvolte nella fase di progettazione degli interventi, l'istruttoria risulterà essere stata vana", ha commentato il consigliere Valerio Monteventi (Prc) in commissione. Dello stesso avviso anche Sergio Lo Giudice (Pd), che ha puntato l'attenzione sul fatto che l'amministrazione debba comunque "garantire dei diritti minimi di cittadinanza per le persone disabili, come ad esempio i semafori con gli avvisatori acustici per i non vedenti". Secondo la consigliera Lina Delli Quadri (Pd) "si potrebbe aprire la Consulta per il superamento dell'handicap anche alla cooperazione sociale e trovare risposte concrete nei prossimi piani di zona 2009-2011". Per Emilio Lonardo (Pd) "si potrebbe partire da quei progetti specifici presentati dalle associazioni durante l'istruttoria" (dai condomini solidali al telelavoro fino al tuor per le famiglie con ragazzi down), mentre la proposta di Paolo Natali (Pd) è quella di "rendere accessibili tutte le nuove case e i nuovi autobus".
Dei risultati dell'Istruttoria pubblica sulle politiche per il superamento dell'handicap e della discussione in commissione "Sanità, politiche sociali, politiche abitative e della casa" verranno poi redatti un atto normativo (sarà il settore Coordinamento sociale e salute a pensarlo) e un ordine del giorno che saranno portati successivamente in Consiglio comunale. (Michela Trigari)
Potrebbe essere una buona idea, quella di creare uno sportello unico per il disabile per dare informazioni su tutto quello che riguarda il mondo della disabilità, e imoltre registrandosi si potrebbe creare anche unelenco a livello nazionale dei disabili.
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albatros1- Senior
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