Fondo unico per la non autosufficienza

Veneto, istituito il fondo unico per la non autosufficienza

La regione approva i bilancio: tra le novità 27 milioni di euro per l’assistenza personalizzata ai disabili gravi, contributi alle scuole dell’infanzia non statali e lotta al caro-mutui

VENEZIA - E' stato un bilancio dalla gestazione sofferta quello approvato nella notte di sabato scorso dal consiglio regionale del Veneto. Il piano finanziario 2008, fortemente incentrato sulle infrastrutture, dedica significative novità anche al settore delle Politiche sociali. Quattro le principali innovazioni: l'istituzione del fondo unico per la non autosufficienza, l'incremento di risorse per la disabilità, contributi alle scuole dell'infanzia non statali e lotta al caro-mutui.

Andando con ordine, il fondo per la non autosufficienza sarà ufficialmente istituito a partire dal prossimo primo luglio: "Si tratta di un provvedimento atteso da molti anni - commenta l'assessore regionale Stefano Valdegamberi -, che è stato creato riuscendo ad anticipare una legge che è tuttora in giacenza. In questo strumento, che dovrà rispondere ai bisogni dei cittadini, confluiscono le risorse relative al fondo nazionale delle non autosufficienza, alla residenzialità, ai centri diurni e alla domiciliarità per anziani e disabili, al telesoccorso". Gli stanziamenti del fondo saranno erogati alle Ulss secondo le finalità e le modalità deliberate di concerto con le conferenze dei sindaci in coerenza con quanto stabilito dai piani di zona.

Secondo punto, i contributi a favore della disabilità: 27 milioni di euro vanno all'assistenza personalizzata ai disabili gravi. "Abbiamo aumentato le risorse in questo particolare ambito di intervento, sollevando prima di tutto i Ceod dal trasporto dei disabili - continua l'assessore -. Inoltre abbiamo aumentato i fondi per i progetti relativi alla vita indipendente, particolarmente importanti perchè affermano la dignità delle persone con disabilità e la valorizzazione della loro autonomia, del loro diritto alla mobilità, alla vita di relazione, all'inserimento lavorativo e sociale".

Terzo ambito d'intervento: i servizi all'infanzia. ''Le scuole non statali soffrono da sempre di una certa discriminazione rispetto a quelle statali. Invece, queste realtà sono preziose perché garantiscono una grande ricchezza sociale e culturale e sono un valido esempio di partecipazione dal basso, perchè i genitori sono coinvolti attivamente nella gestione della scuola. Ecco perché abbiamo voluto dare un aumento di 5 milioni di euro rispetto all'anno scorso, per garantire a queste realtà una boccata d'ossigeno''.

L'ultimo fronte è quello del caro-mutui: ''Abbiamo creato un fondo di 25 milioni di euro che va a sollevare le famiglie e le giovani coppie, anche per il rinvio delle azioni esecutive delle banche contro i clienti morosi". Altri capitoli non di minore interesse sono quello per prevenire gli infortuni del lavoro (una quota fissa delle sanzioni Spisal per progetti di prevenzione), la creazione di un fondo di solidarietà di 500mila euro per famiglie di vittime di incidenti di lavoro e lo stanziamento di tre milioni di euro per attività relative alla promozione delle energie alternative. (Giorgia Gay)

La notizia l'ho verificata per bene: sembra assurdo, ma qualche volta le istituzioni pensano finalmente al cittadino!