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Messaggio  albatros1 Gio Mag 01, 2008 10:05 am

Siamo da anni bombardati dalla "PRIVACY" e ultima e squallida manovra del governo uscente è stata proprio questa.

Visco ha disposto la sospensione alla diffusione su Internet dei dati delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti dopo la decisione del Garante che aveva imposto la protezione dei dati personali nella riunione di oggi, rilevando anche che "per tale forma di diffusione sussistono allo stato evidenti e rilevanti problemi di conformita' con il quadro normativo in materia". L'Autorita' ha invitato i "mezzi di informazione a non divulgare i dati estratti dagli elenchi resi disponibili in Internet dall'Agenzia con le predette modalita"'.

Sono 132 i nomi dei vip che sono stati pubblicati dal quotidiano 'Italia oggi', tratti dal sito dell'Agenzia delle entrate che ha messo on line i redditi 2005 degli italiani. Per il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Massimo Romano, l'intento della pubblicazione on line è fornire ai cittadini "un quadro di trasparenza". Ma non tutti apprezzano e fioccano le polemiche, mentre il sito dell'Agenzia delle Entrate va in tilt per l'eccesso di contatti. Ribatte Romano: "L'Autorita' Garante per la protezione dei dati personali ha autorizzato la pubblicazione degli elenchi con decisioni del 17 gennaio 2001 e del 2 luglio 2003". La privacy, insomma, non sarebbe stata violata.

Ma dagli uffici del Garante si fa sapere che "l'iniziativa dell'Agenzia delle entrate non è mai stata sottoposta all'attenzione del Garante della privacy. Il collegio è convocato per il pomeriggio di oggi per esaminare la questione".

L'Adoc sta ricevendo migliaia di telefonate da parte di cittadini preoccupati e impauriti, a causa della pubblicazione, sul sito web dell'Agenzia delle Entrate, dei redditi di tutti gli italiani relativi al 2005. "E' una palese violazione della legge sulla privacy, la 196/2003, e un pericolo per l'aumento della criminalita' e della violenza, dato che sono stati pubblicati dati sensibili sui redditi, ghiotta fnte d'informazione per i criminali -commenta Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc, l'associazione nazionale per la difesa e l'orientamento dei consumatori.

Nella lunga lista dei big italiani c'è un po' di tutto. Anche l'ex viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco, e il direttore dell'Agenzia delle entrate, Massimo Romano. Ci sono i grandi nomi della moda, da Roberto Cavalli a Dolce e Gabbana. Ci sono scrittori come Andrea Camilleri. Numerosi sono gli attori, tra cui Sabrina Ferilli, Roberto Benigni, Claudio Amendola, Manuela Arcuri e Fabio Volo.

Tra i conduttori televisivi, immancabili Maurizio Costanzo e Maria De Filippi, Daria Bignardi e Paolo Bonolis. Alla voce veline, Elisabetta Canalis, 'accompagnata' dal suo ex Christian Vieri. E numerosi sono anche gli sportivi come Simone Inzaghi, Gennaro Gattuso, Alessandro Costacurta e Daniele De Rossi.

Tra gli imprenditori non mancano Marina Berlusconi, Fedele Confalonieri, Luca Barilla, Leonardo Del Vecchio, John Philip Elkann, Franzo Grande Stevens e Francesco Gaetano Caltagirone, la neo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia e il vicepresidente Alberto Bombassei. Infine ci sono direttori dei giornali, come Ferruccio De Bortoli, Maurizio Belpietro e Paolo Mieli.


emozione

Questa cosa può far solo favore alle associazioni a delinquere di stampo mafioso. Tramite questo contributo che il vecchio governo gli ha messo a disposizione, fortunatamente per pochissimo tempo, avranno potuto sapere quali contribuenti andare a trovare e al limite incentivare la rata di pagamento.
Inoltre, molte società avendo scaricato i dati, avranno una risorsa in più per telefonare e fare pubblicità o inviare depliants dei loro prodotti e quindi bombardare i poveri cittadini italiani.


Associazione antiusura:rischi aumentati
Con la pubblicazione online dei redditi "potremmo avere più problemi. Siamo a rischio ancora di più". A esprimere preoccupazione per la diffusione delle dichiarazioni dei redditi da parte del Fisco è il presidente dell'associazione antiracket e antiusura Confcommercio di Catania, Rosario Bellino. Per l'associazione "un delinquente potrebbe avere maggiore attenzione verso un imprenditore rispetto a un altro".

Inoltre si ha NOME COGNOME dellUtente, DATA di NASCITA e COMUNE con questi dati e dei programmi specifici, si può ricostruire il codice fiscale e quindi fare anche false registrazioni.
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Messaggio  albatros1 Mar Mag 06, 2008 7:33 pm

E' ufficiale: illegittima la pubblicazione dei redditi online
L'Autorità Garante per la Privacy ha concluso l'istruttoria avviata in seguito alla pubblicazione su Internet, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dei dati relativi alle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2006 dagli italiani e riferite all'anno d'imposta 2005.
[url=mailto://info@ilsoftware.it?subject=E' ufficiale: illegittima la pubblicazione dei redditi online]Michele Nasi - www.ilsoftware.it[/url]

06 Maggio 2008
Così come programmato, l'Autorità Garante per la Privacy ha concluso l'istruttoria avviata in seguito alla pubblicazione su Internet, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dei dati relativi alle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2006 dagli italiani e riferite all'anno d'imposta 2005.

Il Collegio, composto da Francesco Pizzetti, Giuseppe Chiaravalloti, Mauro Paissan e Giuseppe Fortunato ha stabilito l'illegittimità dell'operazione. Lo ha confermato l'Autorità mediante un comunicato ufficiale pubblicato sul suo sito web.

"L'Agenzia delle Entrate dovrà quindi far cessare definitivamente l'indiscriminata consultabilità, tramite il sito, dei dati relativi alle dichiarazioni dei redditi per l'anno 2005", si legge. Il comunicato prosegue spiegando che "La decisione dell'Agenzia contrasta con la normativa in materia. In primo luogo, perché il DPR n.600/1973 stabilisce che al direttore dell'Agenzia delle Entrate spetta solo il compito di fissare annualmente le modalità di formazione degli elenchi delle dichiarazioni dei redditi, non le modalità della loro pubblicazione, che rimangono prerogativa del legislatore. Attualmente, per le dichiarazioni ai fini dell'imposta sui redditi, la legge prevede unicamente la distribuzione degli elenchi ai soli uffici territoriali dell'Agenzia e la loro trasmissione ai soli comuni interessati e sempre con riferimento ai contribuenti residenti nei singoli ambiti territoriali".

Dall'ufficio del Garante, inoltre, si fa presente come l'inserimento dei dati in Internet appaia di per sé non proporzionato rispetto alla finalità della conoscibilità di questi dati. "L'uso di uno strumento come Internet rende indispensabili rigorose garanzie a tutela dei cittadini. L'immissione in rete generalizzata e non protetta dei dati di tutti i contribuenti italiani da parte dell'Agenzia delle Entrate ha comportato una serie di conseguenze".
Il non aver attivato dei "filtri" che limitassero la consultazione dei dati, insomma, ha facilitato la diffusione incontrollata dei dati tanto che poche ore dopo il materiale era già presente, tra l'altro, sui principali circuiti di scambio file peer-to-peer. I dati sono stati estratti, riuniti in archivi, rielaborati da persone non autorizzate mettendo a repentaglio la loro stesso esattezza.

L'Autorità ha poi tenuto a ribadire come il parere preventivo prescritto per legge non sia stato richiesto al Garante e che ulteriori diffusioni del materiale estratto dal sito dell'Agenzia delle Entrate, da parte di chiunque abbia acquisito i dati - anche indirettamente - può comportare conseguenze di carattere civile e penale.

Conclusioni leggermente differenti in fatto di diffusione dei redditi di persone importanti: "resta fermo il diritto-dovere dei mezzi di informazione di rendere noti i dati delle posizioni di persone che, per il ruolo svolto, sono o possono essere di sicuro interesse pubblico, purché tali dati vengano estratti secondo le modalità attualmente previste dalla legge", si osserva.

L'Autorità sottolinea, a chisura del comunicato, che "qualora il Parlamento e il Governo intendessero porre mano ad una revisione della normativa alla luce del mutato scenario tecnologico, si porrà l'esigenza di individuare, sentita l'Autorità, soluzioni che consentano un giusto equilibrio tra forme proporzionate di conoscenza dei dati dei contribuenti e la tutela dei diritti degli interessati".

Il Garante contesterà all'Agenzia delle Entrate, inoltre, adottando un provvedimento separato, "l'assenza di un'idonea informativa ai contribuenti riguardo alla forma adottata per la diffusione dei loro dati, anche al fine di determinare la relativa sanzione amministrativa".

Per maggiori informazioni sulla vicenda, vi suggeriamo di fare riferimento anche a questa notizia.
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