[Formula 1] Schumacher tassista per un giorno

Admin Mer Dic 12, 2007 2:22 pm

Schumacher tassista per un giorno

Se tua figlia vuole a tutti i costi un cucciolo di pastore australiano appena nato a Coburgo cosa fai? Michael Schumacher ha caricato la famiglia sul jet privato, è atterrato nei dintorni dell’allevamento bavarese e ha comprato l’esemplare. Peccato avesse pure un appuntamento con la Ferrari a Milano. E allora di corsa in taxi verso l’aeroporto, ma in ritardo di mezz’ora. Schumi ha fatto spostare il tassista, si è messo al volante. «Guarda come guida un pensionato». Il ritardo è diventato anticipo, il tassista ha raccontato sotto choc il viaggio: «Sembrava che le curve non esistessero».

No, Michael Schumacher senza volante non può proprio stare. Prima i test con la sua amata e non certo dimenticata Ferrari F1, a Barcellona e Jerez; poi lo spot pubblicitario per la Fiat - che già furoreggia in Germania - nel quale espropria il posto di guida della Bravo al suo successore a Maranello e campione del mondo in carica Raikkonen. E con un sorriso di sufficienza gli sibila un sarcastico: «Ti faccio vedere io come guida un pensionato». Ma adesso Schumi esagera. E non si tratta di uno spot. Stavolta il tedesco costringe, sia pur con modi assai gentili, persino un esterrefatto tassista, colpevole di andare troppo piano, a lasciarlo guidare al suo posto. Trasformando le tranquille strade della provincia tedesca quasi in un circuito di F1. E con tutta la famigliola a bordo: moglie Corinna e i bambini Gina Maria (10 anni) e Mick jr ( Cool

. Più un’amichetta dei figli e un body-guard. L'inattesa conclusione di una gita di fine settimana alla maniera di Schumi, in jet privato per comprare un cagnolino che Corinna voleva tanto, doveva restare uno degli sfizi privati che il tedesco ama concedersi. Invece è diventata di pubblico dominio. Colpa proprio del tassista, che, figurarsi, ha spifferato ai giornali l’incredibile avventura con il sette volte campione del mondo.

La storia è cominciata all'aeroporto dell'antica città bavarese di Coburgo, dove Michael e il gruppetto sono atterrati con il loro executive, provenienti dalla Svizzera. La meta finale era un paesino poco distante, dove un'amica degli Schumacher ha un allevamento di cani pastori australiani da poco allietato dalla nascita di una cucciolata. Schumi avrebbe voluto compiere il tragitto in elicottero, ma il rumore avrebbe spaventato i cani. Così l'allegra brigata s'è accomodata su un taxi, un tranquillo e capace van, condotto dal signor Tuncer Yilmaz: «Che emozione - ha riferito - ero così confuso che nel viaggio di andata ho quasi dimenticato le regole del codice della strada». Sarà stato per questo che Schumi non s'è sentito a suo agio. Dopo aveva preso amorevolmente in consegna Ed, il cucciolo prescelto, valore stimato tra i 600 ed i 1200 euro, gli Schumacher sono risaliti sul taxi per ritornare all'aeroporto. Ma avevano fatto tardi e Michael dava segni di impazienza. Così, dopo qualche minuto, il tassista si è sentito chiedere dall’illustre cliente se non avesse nulla in contrario a farlo guidare. «Che domanda!», ha risposto incredulo il signor Yilmaz. «Io sul sedile del passeggero e Schumi alla guida. Pazzesco!», ha riferito al quotidiano di Monaco Abendzeitung. Aggiungendo che Schumacher, appena sistematosi al volante, pareva fosse a Montecarlo: «Sembrava che le curve non esistessero, tanto dominava con sicurezza la strada: una turbo-figata», ha aggiunto il tassista. Lasciandosi, però, sfuggire: «Ha fatto sorpassi impossibili. Magari fossi stato fotografato da un radar, per ricordo di questa corsa. Avrei pagato volentieri la multa». Invece è stato pagato lui. Il tassametro indicava 60 euro, Schumi ne ha aggiunti 100 di mancia. Continuiamo davvero a credere che Michael saprà resistere al desiderio di tornare a correre? (lastampa.it)