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Messaggio  franco previte Mar Dic 22, 2009 12:27 pm

Gentile Signor Direttore,
grato per un cortese "aiuto".
Cordiali saluti.
Previte
previetefelice@alice.it




Cristiani per servire
http://digilander.libero.it/cristianiperservire
e-mail previtefelice@alice.it
Il Presidente


Il “budget del ricoverato” attende ancora una risposta da parte del Parlamento..



Stiamo “vivendo” un momento della nostra storia umana nella quale si evidenzia una situazione sociale sempre più confusa, spesso di difficile “lettura” da parte dei cittadini, spettando alle Istituzioni ed alla politica il compito di assumere un ruolo di chiara ed incisiva presenza nei problemi che attendono l’etica naturale, la difesa, la giustizia e lo sviluppo dei grandi valori umani.

Purtroppo si assiste ad una cultura diffusa di amore verso gli animali, spesso promossi nella serie A della considerazione giuridica e nella rivoluzione etica, che supera a volte anche le necessità ed il centralismo dell’uomo!

I “casi”, interessante la medicina e la morale portati all’attenzione generale, certamente sono da accogliere con umana comprensione, considerazione e valutazione, mentre rimane sempre inevaso quanto abbiamo richiesto in merito al “budget del ricoverato”.

Ma tornando ai “casi eclatanti”, staccare o meno la “spina” che personalmente non condivido, riguarda non solo per il fatto in se stesso, ma anche perché ci porta ad una complessa ed ampia riflessione che consiste nel considerare senza valore la vita umana in nome della così detta “pietà”, che potrebbe coinvolgere persone anziane, disabili non autosufficienti, malati terminali, tutti uniti in un unico abbraccio della sofferenza e che per i meno sensibili sono considerati un fardello di persone inutili.

Insiste, pare ora, nelle corsie ospedaliere il “budget del ricoverato”, vale a dire che un malato cronico, disabile, in tarda età o agonizzante, verrebbe dimesso per il superiore interesse del risparmio.

Abbiamo richiesto con un urgentissimo appello a tutte le Istituzioni di chiarire se sono veritiere le “ voci di corridoio”, ma non ottenendo nessuna risposta abbiamo inoltrato una Petizione urgentissima al Parlamento Italiano, col n.787 alla Camera dei Deputati e col n.911 al Senato della Repubblica.

Si chiede di chiarire, e nel qual caso di uniformarsi, al dovere di garantire a tutti i cittadini il diritto alle cure mediche, alla nutrizione ed all’idratazione come predisposto dall’art.25 lettera f) della “Convenzione per i diritti delle persone con disabilità” dell’ONU.

Vogliamo però fare una considerazione nel dire che l’eventuale accoglimento di legalizzazione di una possibile “licenza di uccidere”, si configura come ingiustizia, come fuga e rinuncia ai reali problemi dei cittadini di cui sopra..

L’uomo della strada rifiuta i giochi politici, le famiglie nelle quali insiste un “malato di ogni gravità”sono spaventate, la pubblica opinione è in attesa di una risposta.

E’ una domanda che si pone l’uomo qualunque, sia il cristiano in genere, che il cattolico in particolare.!

Ma le Istituzioni Parlamentari devono dare una risposta chiarificatrice alla nostra Petizione!

Previte

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