BRUXELLES

21/11/2008 - Bruxelles - Il Forum europeo sulla Disabilit� (EDF) - voce di pi� di 50 milioni di cittadini europei con disabilit�, con sede a Bruxelles � ha chiesto al Consiglio europeo, alla Commissione, al Parlamento, a tutte le istituzioni continentali e ai vari Governi degli Stati membri di garantire che le persone con disabilit� e le loro famiglie non paghino per questa crisi economica mondiale con la riduzione dei loro redditi, delle indennit� e delle opportunit� di lavoro, cos� come con la diminuzione del sostegno alle organizzazioni che al Forum fanno riferimento.

La presente crisi, infatti, � stata causata da prestiti irresponsabili e dall�inaccettabile negligenza da parte dei responsabili delle istituzioni finanziare e degli organismi di controllo mondiali.

La risposta dei Governi alla "stretta creditizia" � stata quella di mettere a disposizione delle banche risorse finanziarie per evitarne il dissesto, ma poich� questa mancanza di fiducia alimenta la crisi economica di tutto il sistema, � fondamentale che le persone in stato di povert�, gli anziani, le persone con disabilit� e le loro famiglie non paghino per la crisi.
Le persone con disabilit�, che gi� da prima della crisi vivevamo in condizioni precarie, chiedono un approccio che stimoli l'economia, aumentando gli investimenti per infrastrutture accessibili, indennit� e sgravi fiscali, consentendo a tali gruppi di cittadini di poter acquistare beni e servizi e migliorando cos� la loro situazione economica.

Il mondo - attraverso la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con disabilit� - ha da poco riconosciuto la necessit� urgente di estendere le garanzie legislative internazionali anche alle persone con disabilit�. La societ� non pu� dunque permettersi di diminuire i suoi obblighi di tutela verso tutti i diritti umani, che comprendono anche il diritto al lavoro e al rispetto della vita familiare.

Tradizionalmente, le persone con disabilit� sono considerate forza lavoro di riserva, ovvero gli ultimi ad essere assunti e i primi ad essere licenziati, ritenuti come "costi" in tempi di crisi economica.
Le persone con disabilit�, le loro famiglie, i disoccupati e quanti vivono in situazioni di povert� non possono diventare il capro espiatorio di una crisi che non � stata causata da loro. Gi� in alcuni paesi, quali l�Irlanda, l�Ungheria, la Svezia e l�Italia, il peggioramento della situazione economica ha provocato tentativi di riduzione delle prestazioni sociali.

La lezione che questa crisi sta insegnando - il valore dell�investimento sul capitale umano - � molto pi� importante degli investimenti speculativi e va a vantaggio di tutta la societ�, rafforzando la sua capacit� di resistere ai cambiamenti che le crisi portano.
Se il divario tra le persone in situazioni di difficolt� e quelle ricche si allarga, i costi a carico della societ� saranno di pi� lunga durata. Il Forum vuole assicurarsi che l�uguaglianza e i diritti delle persone con disabilit� siano in primo piano nell'agenda politica delle prossime elezioni europee.

Infine, la politica dei tagli e della disoccupazione di massa svilupper� un terreno fertile per la violenza e i crimini basati sull'"odio" contro queste fasce di cittadini, compromettendo la solidariet� e producendo atteggiamenti pericolosi per la democrazia.
EDF si appella, perci�, a quanti hanno potere decisionale in politica e in economia affinch� facciano tutto il possibile per assicurare che le persone con disabilit�, e quanti vivono in condizioni di povert�, siano trattati equamente e che il loro benessere economico venga assicurato attraverso misure appropriate.

E' tempo oramai di azioni forti in modo che l�obiettivo dell�Anno europeo per la Lotta alla povert� del 2010 mantenga le persone con disabilit� e gli altri gruppi vulnerabili al centro delle sue azioni.

Maria Cristina Coccoluto