ROUTINE

Fonte Repubblica

Mondello, gli scivoli per disabili
nella spiaggia in cui non servono,

Più che un paradosso sembra una beffa. A Mondello ci sono gli scivoli per i disabili dove non servono, e la spiaggia attrezzata per chi ha difficoltà motorie funziona poco e male. Loro, i portatori di handicap, vorrebbero vivere il mare, sentirne il profumo da vicino e lasciarsi avvolgere dall´acqua, ma nella spiaggetta appositamente attrezzata a fianco del lido Ombelico del mondo manca la pedana più larga per accedere alla battigia e le sedie a rotelle per entrare in acqua sono poche per permettere a tutti di usufruirne. «La cabina riservata ai disabili - dice Daniele Alfonso, presidente dell´associazione Uniamoci Onlus - è troppo piccola e anche se ci sono ombrelloni, un tavolo ed una sedia a rotelle per entrare in acqua, la struttura non è sufficiente a coprire le esigenze dei diversamente abili e li costringe ad una pericolosa gimcana sulla sabbia».

Luigi Corradi, 48 anni, responsabile della cooperativa sociale Orizzonti Futuri che opera sulla spiaggia, ha deciso di cercare altrove gli aiuti necessari per rendere adeguata la struttura. «Abbiamo chiesto più volte al Comune di aiutarci - racconta Corradi - ma ci rispondono che non hanno soldi e sul progetto che abbiamo presentato non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Per loro noi non esistiamo, ed è per questo che sto cercando sponsor. Ho capito che è l´unica soluzione, ma la cifra che riusciremo a raccogliere non sarà comunque sufficiente per permettere alla struttura balneare di funzionare in modo corretto e soddisfare tutte le nostre esigenze».

Nello stabilimento dell´Italo-Belga, invece, quelle che dovevano essere le pedane istituite per garantire l´accesso ai diversamente abili in spiaggia si sono trasformate in aree sulle quali viene depositato di tutto. Sedie, tavolini, zaini, teli da bagno, ma ci si accomodano anche uomini, donne e ragazzi che si riposano. C´è chi le trova comode per permettere ai bambini di giocare e persino chi le vorrebbe eliminare. «La pedana è posizionata davanti alla nostra cabina - dice Giuseppe, panettiere di 22 anni - e ci ostacola perché le persone la usano per camminarci e noi dobbiamo spostarci continuamente. Qui siamo dieci tesserati e nessuno di noi è disabile. La pedana non ci è di nessuna utilità, anzi, ci danneggia».


Alle proteste, il responsabile dello stabilimento dell´Italo-Belga risponde: «Le pedane non si possono eliminare perché bisogna tener conto anche di quei diversamente abili che non hanno la cabina, ma che vengono a visitare amici o parenti. La verità è che molti affittuari vorrebbero usarla per se stessi e non pensano a chi può averne bisogno». Intanto, i passaggi restano ostacolati e di diversamente abili in spiaggia non c´è neanche l´ombra. «A noi questo scivolo non serve - continua Giuseppe - ci siamo lamentati, ma a quanto pare non si può fare nulla. Siamo destinati a vivere un estate piena di disagi». Nessuno sembra pensare allo scopo originario delle pedane: «Sono comode - afferma Francesco Mandalari, 73 anni, pensionato - i bambini possono giocare senza bruciarsi con la sabbia calda e accedere alle docce è diventato più pratico».

Per i disabili, è il paradosso che rappresenta l´ordinaria amministrazione. «È un problema culturale - ammonisce Corradi - perché fino a quando il modo di pensare e la sensibilità della maggior parte dei palermitani non cambierà, la nostra condizione di vita sarà sempre difficile». Martedì è prevista una conferenza stampa per la presentazione della struttura balneare dedicata agli svantaggiati. «Se riusciamo a trovare gli sponsor - continua Corradi - martedì prossimo potremo inaugurare la nostra stagione. Molti di noi stanno fermi sotto al sole ad aspettare invano che qualcosa cambi a nostro favore. Ce la stiamo mettendo tutta, ma ci sono casi in cui volontà non basta».
(27 giugno 2008)