Mia cara Raffaella
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Mia cara Raffaella
Mia cara Raffaella,
i miei più profondi auguri giungano alla tua dolce anima.
I tuoi capelli bianchi accarezzare vorrei
stringerti mentre stringo le tue emozioni
il tuo esile corpo tanto forte tra le braccia
campane a festa quando le tue mani
mi sfiorano accarezzando il viso
un mare di rose immagino e te in mezzo
come un sussurro ti sento leggere una poesia
narrarmi la tua vita in un’altalena di ricordi
Ti ringrazio per le parole che hai per me avuto, per il tuo regalo. Le tue parole sempre mi riempiono il cuore di gioia, di profondità, come in un immenso ciclo che riporta al giorno in cui ci siamo conosciute, e mai finirò di benedire quel fortunato giorno nel quale da me arrivasti, quella mano che accompagnò il tuo braccio varcando la soglia di casa mia.
La gioia che mi da ogni tua parola è come una musica soave e sembra che tutti i suoni indistintamente debbano corrispondere ad uno solo, gradevole.
E’ una parentesi il dolce dialogare che tra noi intercorre, una parentesi in queste che ultimamente sono giornate così, quasi noiose, nell’attesa del cambiamento di vita che sto attuando, laboriose perché sto finendo di mettere a posto tutto per lasciare il fabbricato al suo legittimo proprietario.
Gli anni se ne vanno
la rugiada bagna i fiori
così come corrono le nostre gambe
verso l’interporto che passa
dalla nostra nascita
alla nostra morte
cara amica
la tua melodiosa voce
accompagna la mia rauca
dalle mille sigarette fumate
dal muto urlo che
per anni ho ululato alla luna
Raffaella…è strano, come ti dicevo prima al telefono, scrivere una lettera…sto facendo una raccolta di lettere in uno di quei libri che chissà quando finirò. E’ strano al giorno d’oggi scriverne, quando ci serviamo del telefono, quando ci serviamo della posta elettronica, internet stesso, per comunicare quello che dobbiamo, scrivere una lettera è sempre una cosa bella…una lettera è un regalo, un bel regalo, e bisognerebbe sempre rispondere a una lettera…anche se, per essere sincera, non sempre rispondo alle tue…mi perdono perché comunico con te al telefono.
Pubblico questa lettera nel mio blog, come tutte le lettere di questo che sarà il libro intitolato “Angeli dei miei sogni, a chi s’incontra lungo il cammino della vita” o qualcosa del genere, non ricordo bene.
Tanti “amici” ci sono stati negli ultimi anni, persi per strada i più, oppure semplici passanti, o persone che imitavano più o meno bene i gesti e le parole di un uomo con cui ho avuto una relazione che continuava a volermi bene di nascosto mandandomeli, sperando magari di provocarmi, e io non capivo niente, sperando in una mia reazione che è stata quella della follia. Ti dirò che ho reagito, da folle si ma ho reagito, sperando che lui mi seguisse e lasciasse finalmente la moglie se era quello che voleva…e invece,come credo facciano in tanti, mi si è lanciato contro anche se so che questa sua grettezza è una specie di scena…ma ciò è bastato perché arretrassi e…comunque ho continuato a telefonare, a lanciare sms e così via. Boh! non so cosa voglia dalla vita la gente: ti corrono dietro per anni e quando gliene dai la possibilità invece che prendere la famosa valigetta e dire ciao ti danno contro. Quindi…come dire? Gli uomini sposati, come mia teoria proponeva, stan bene lì…e se no prima si rendono disponibili e poi si fa…per carità! Sarebbe una sconfitta per me sapere che il mio compagno non voglia solo me…gli lascerei tutte le porte aperte…non giudico, non è affar mio…io sono particolare e penso che se un uomo vuol stare con me perché mi ama bene…se no meglio che vada via perché poco può darmi. Cosa vuoi? In questo senso son sempre stata un’incontentabile, ognuno è fatto a modo suo. O forse era solo per aiutare l’amico suo…comunque io ci avevo creduto al suo amore ma non ha esitato a prendere, ancora una volta, le difese dell’altra mettendo lo straccio vecchio, io, sempre in seconda posizione…probabilmente cercava ancora l’amante in me…mi spiace non fa per me.
Un giorno a pranzo mi son ritrovata una tavolata tra psichiatri e psicologi, peccato però che nessuno mi abbia detto nulla: chi fossero e cosa volessero, sono venuta a saperlo solo dopo…ora capisco il perché fossero lì…peccato proprio che siano stati in silenzio ad aspettare domande che io non ho saputo formulare non capendoci ancora proprio niente ed essendo in preda all’ignoranza per la situazione, l’ignoranza è sempre aberrante…e da qui mi rendo conto l’omertà che ha coperto questa mia storia, in internet nel volto di due anonimi, nella realtà due uomini veri..uno che conosco ed uno no…che chissà mai se avranno il coraggio di farsi vivi.
Ti dicevo, Raffaella, che questa gente che arrivava da me col pretesto di mangiare o bere qualcosa aveva tutta dei mandatari che avrebbero dovuto portarmi chissà dove…a richiesta mia nessuno lo sapeva…e quindi?
La mia risposta a tutto questo è: gioco maniacale…solo che io sono impazzita sul serio quasi…e ho mandato via chi mi faceva il doppio gioco parlandomi ora in un modo ora nell’altro. Ti dirò che di questi “amici”, che ho chiamato venduti essendo l’amicizia ben altro, non ho nessun rimpianto…ben lungi l’Amicizia da questi atti…sono ancora all’antica in questo senso.
Naturalmente scriverò due lettere aperte ai due “anonimi” anche qui e quindi nel libro sperando nel frattempo di riuscire in qualche modo a contattare chi conosco almeno per chiedergli se posso usare il suo vero nome…oddio la privacy fa rizzare i capelli in testa! A dirti la verità solo con lui mi sento di chiedere, agli altri non ho neppure mai chiesto…ma aveva fatto tutta una storia all’inizio della nostra conoscenza…per cui, almeno per educazione, lo farò se ne avròl’occasione e se no amen.
Ho occupato troppo spazio forse in questa lettera, comincio a parlare chiaro e devo dei ringraziamenti a chi in questi anni mi ha aiutato e incoraggiato a fare ciò.
Non vedo l’ora di riabbracciarti Raffaella e accarezzare i tuoi bianchi capelli.
Ti voglio bene,
Doriana
i miei più profondi auguri giungano alla tua dolce anima.
I tuoi capelli bianchi accarezzare vorrei
stringerti mentre stringo le tue emozioni
il tuo esile corpo tanto forte tra le braccia
campane a festa quando le tue mani
mi sfiorano accarezzando il viso
un mare di rose immagino e te in mezzo
come un sussurro ti sento leggere una poesia
narrarmi la tua vita in un’altalena di ricordi
Ti ringrazio per le parole che hai per me avuto, per il tuo regalo. Le tue parole sempre mi riempiono il cuore di gioia, di profondità, come in un immenso ciclo che riporta al giorno in cui ci siamo conosciute, e mai finirò di benedire quel fortunato giorno nel quale da me arrivasti, quella mano che accompagnò il tuo braccio varcando la soglia di casa mia.
La gioia che mi da ogni tua parola è come una musica soave e sembra che tutti i suoni indistintamente debbano corrispondere ad uno solo, gradevole.
E’ una parentesi il dolce dialogare che tra noi intercorre, una parentesi in queste che ultimamente sono giornate così, quasi noiose, nell’attesa del cambiamento di vita che sto attuando, laboriose perché sto finendo di mettere a posto tutto per lasciare il fabbricato al suo legittimo proprietario.
Gli anni se ne vanno
la rugiada bagna i fiori
così come corrono le nostre gambe
verso l’interporto che passa
dalla nostra nascita
alla nostra morte
cara amica
la tua melodiosa voce
accompagna la mia rauca
dalle mille sigarette fumate
dal muto urlo che
per anni ho ululato alla luna
Raffaella…è strano, come ti dicevo prima al telefono, scrivere una lettera…sto facendo una raccolta di lettere in uno di quei libri che chissà quando finirò. E’ strano al giorno d’oggi scriverne, quando ci serviamo del telefono, quando ci serviamo della posta elettronica, internet stesso, per comunicare quello che dobbiamo, scrivere una lettera è sempre una cosa bella…una lettera è un regalo, un bel regalo, e bisognerebbe sempre rispondere a una lettera…anche se, per essere sincera, non sempre rispondo alle tue…mi perdono perché comunico con te al telefono.
Pubblico questa lettera nel mio blog, come tutte le lettere di questo che sarà il libro intitolato “Angeli dei miei sogni, a chi s’incontra lungo il cammino della vita” o qualcosa del genere, non ricordo bene.
Tanti “amici” ci sono stati negli ultimi anni, persi per strada i più, oppure semplici passanti, o persone che imitavano più o meno bene i gesti e le parole di un uomo con cui ho avuto una relazione che continuava a volermi bene di nascosto mandandomeli, sperando magari di provocarmi, e io non capivo niente, sperando in una mia reazione che è stata quella della follia. Ti dirò che ho reagito, da folle si ma ho reagito, sperando che lui mi seguisse e lasciasse finalmente la moglie se era quello che voleva…e invece,come credo facciano in tanti, mi si è lanciato contro anche se so che questa sua grettezza è una specie di scena…ma ciò è bastato perché arretrassi e…comunque ho continuato a telefonare, a lanciare sms e così via. Boh! non so cosa voglia dalla vita la gente: ti corrono dietro per anni e quando gliene dai la possibilità invece che prendere la famosa valigetta e dire ciao ti danno contro. Quindi…come dire? Gli uomini sposati, come mia teoria proponeva, stan bene lì…e se no prima si rendono disponibili e poi si fa…per carità! Sarebbe una sconfitta per me sapere che il mio compagno non voglia solo me…gli lascerei tutte le porte aperte…non giudico, non è affar mio…io sono particolare e penso che se un uomo vuol stare con me perché mi ama bene…se no meglio che vada via perché poco può darmi. Cosa vuoi? In questo senso son sempre stata un’incontentabile, ognuno è fatto a modo suo. O forse era solo per aiutare l’amico suo…comunque io ci avevo creduto al suo amore ma non ha esitato a prendere, ancora una volta, le difese dell’altra mettendo lo straccio vecchio, io, sempre in seconda posizione…probabilmente cercava ancora l’amante in me…mi spiace non fa per me.
Un giorno a pranzo mi son ritrovata una tavolata tra psichiatri e psicologi, peccato però che nessuno mi abbia detto nulla: chi fossero e cosa volessero, sono venuta a saperlo solo dopo…ora capisco il perché fossero lì…peccato proprio che siano stati in silenzio ad aspettare domande che io non ho saputo formulare non capendoci ancora proprio niente ed essendo in preda all’ignoranza per la situazione, l’ignoranza è sempre aberrante…e da qui mi rendo conto l’omertà che ha coperto questa mia storia, in internet nel volto di due anonimi, nella realtà due uomini veri..uno che conosco ed uno no…che chissà mai se avranno il coraggio di farsi vivi.
Ti dicevo, Raffaella, che questa gente che arrivava da me col pretesto di mangiare o bere qualcosa aveva tutta dei mandatari che avrebbero dovuto portarmi chissà dove…a richiesta mia nessuno lo sapeva…e quindi?
La mia risposta a tutto questo è: gioco maniacale…solo che io sono impazzita sul serio quasi…e ho mandato via chi mi faceva il doppio gioco parlandomi ora in un modo ora nell’altro. Ti dirò che di questi “amici”, che ho chiamato venduti essendo l’amicizia ben altro, non ho nessun rimpianto…ben lungi l’Amicizia da questi atti…sono ancora all’antica in questo senso.
Naturalmente scriverò due lettere aperte ai due “anonimi” anche qui e quindi nel libro sperando nel frattempo di riuscire in qualche modo a contattare chi conosco almeno per chiedergli se posso usare il suo vero nome…oddio la privacy fa rizzare i capelli in testa! A dirti la verità solo con lui mi sento di chiedere, agli altri non ho neppure mai chiesto…ma aveva fatto tutta una storia all’inizio della nostra conoscenza…per cui, almeno per educazione, lo farò se ne avròl’occasione e se no amen.
Ho occupato troppo spazio forse in questa lettera, comincio a parlare chiaro e devo dei ringraziamenti a chi in questi anni mi ha aiutato e incoraggiato a fare ciò.
Non vedo l’ora di riabbracciarti Raffaella e accarezzare i tuoi bianchi capelli.
Ti voglio bene,
Doriana
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