Una mamma disperata
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albatros1
francescof
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Una mamma disperata
Da MySpace riceviamo e pubblichiamo l'appello di una mamma disperata:
ida.contro@yahoo.it
è di torino
21 Novembre 2007
Mi chiamo Ida, ho 36 anni.
Scrivo questa lettera per chiedere una cosa molto semplice: attenzione da parte dello Stato in cui vivo e del Governo che voto. Attenzione in nome delle leggi che rispetto e delle tasse che pago.
Con questa lettera non voglio commuovere qualcuno, perchè non ho bisogno di compassione. Con questa lettera voglio chiedere risposta a dei “perché”.
Per quanto banale possa apparire, io sono nata in una famiglia umile, ma di sani principi. Mia madre operaia, mio padre decoratore a mesi alterni per sbarcare il lunario. Ma non mi hanno mai fatto mancare nulla, né a me, né ai miei fratelli, educandoci con i valori di rispetto e correttezza.
Decisi presto di interrompere gli studi per aiutare il bilancio della mia famiglia, trovando un lavoro.
Per anni ho lavorato ed infine mi sono sposata con l’uomo che nel 2000, quando non avevo ancora compiuto 29 anni, mi ha donato la luce dei miei occhi, mia figlia Kristal.
Diventando mamma realizzo il mio sogno più grande, credendo di non poter chiedere di più a Dio.
Quando Kristal compie 18 mesi io e mio marito la portiamo in ospedale perché ancora non cammina. Non lo sapevo, ma quel giorno mi sarebbe caduto il mondo addosso.
Il responso dei medici fu “tumore alla testa in fossa posteriore con conseguenza di idrocefalia”, ovvero accumulo anomalo di fluido cerebrospinale nel cervello.
Fu il giorno più terribile della mia vita.
Per due anni io e Kristal vivemmo ininterrottamente in ospedale. In quel periodo di tempo la mia piccola ha subito sei interventi eseguiti dal neurochirurgo Lorenzo Genitori con la sua equipe.
Questi interventi riescono a bloccare momentaneamente la crescita del tumore ed innestano internamente quello che si chiama shunt, o per meglio dire una valvolva che aiuta lo spurgo – per via intestinale – del liquido che ristagna a causa del tumore.
All’inizio non è stato facile accettare la sentenza, ma col tempo ho imparato. Ho imparato ad alleviare la sofferenza di mia figlia e la mia, ho abbandonato tutto quello che mi circondava. Purtroppo così facendo ho perso il lavoro e ho perso anche mio marito.
Oggi Kristal ha sette anni.
Ha subito altri interventi senza esito positivo e pur avendo un dottore che reputo formidabile, lei cammina appoggiandosi con la mano. Non pattina, non corre, non riesce a mantenere l’equilibrio, non va in bagno autonomamente ed ha due maestre di sostegno. Tutto questo non le permette di vivere una vita normale, come quella dei bambini della sua età.
Stiamo crescendo da sole, con problemi continui.
Lo Stato, il nostro Stato, mi penalizza, perché a 36 anni la società di cui esso è responsabile non mi permette di rientrare – e sottolineo rientrare – nel mondo del lavoro. Oltre al problema della mia età, vengo rifiutata perché sono tutelata dalla legge 104, essendo mia figlia diversamente abile al 100%.
Qualche tempo fa un lavoro l’avevo trovato, come commessa di supermercato. Al momento in cui compilavo i moduli necessari all’assunzione, ho dovuto dichiarare che avevo a carico una bimba inabile e dal quel momento in poi hanno inventato tutta una serie di storie per non assumermi più e alla fine mi hanno lasciato a casa.
Mia figlia sogna tante cose. Vuole andare a EuroDisney, vuole andare a vedere il mare, vuole prendere lezioni di canto, fare l’ippoterapia. Con le 450 euro mensili che prende di accompagnamento, lo Stato, il nostro Stato, mi dice che dobbiamo vivere.
Io ho fatto di tutto per trovare lavoro, mi sono iscritta a tutte le agenzie interinali, tutti i siti che offrono lavoro, ho bussato a tutte le porte del mio paese, parlando con tutte le istituzioni e ricevendo sempre false promesse.
Guardo il mio angelo, sorrido e le dico che mamma, prima o poi, li realizzerà i suoi desideri. Anche a costo di andare fino a Roma incatenata, perché tra poco non mi resterà altro da fare.
Io chiedo perché tutto questo accade in un Paese evoluto come il nostro. Perché questo Stato che spreca ovunque, mi lascia in queste condizioni. Perché questo grido di dolore diventa un sussurro alle orecchie delle autorità. Perché i deboli, i bambini, vengono abbandonati dal Paese in cui sono nati.
Io chiedo di potere lavorare. Io chiedo semplicemente di potere aiutare mia figlia, di poter farle vivere quei sogni che da troppo tempo sono costretta a negarle.
Mi auguro solo che ci sia qualcuno, da qualche parte, che riesca a sentire questo mio grido disperato, di una mamma che vuole aiutare la propria figlia.
Ida e Kristal
ida.contro@yahoo.it
è di torino
21 Novembre 2007
Mi chiamo Ida, ho 36 anni.
Scrivo questa lettera per chiedere una cosa molto semplice: attenzione da parte dello Stato in cui vivo e del Governo che voto. Attenzione in nome delle leggi che rispetto e delle tasse che pago.
Con questa lettera non voglio commuovere qualcuno, perchè non ho bisogno di compassione. Con questa lettera voglio chiedere risposta a dei “perché”.
Per quanto banale possa apparire, io sono nata in una famiglia umile, ma di sani principi. Mia madre operaia, mio padre decoratore a mesi alterni per sbarcare il lunario. Ma non mi hanno mai fatto mancare nulla, né a me, né ai miei fratelli, educandoci con i valori di rispetto e correttezza.
Decisi presto di interrompere gli studi per aiutare il bilancio della mia famiglia, trovando un lavoro.
Per anni ho lavorato ed infine mi sono sposata con l’uomo che nel 2000, quando non avevo ancora compiuto 29 anni, mi ha donato la luce dei miei occhi, mia figlia Kristal.
Diventando mamma realizzo il mio sogno più grande, credendo di non poter chiedere di più a Dio.
Quando Kristal compie 18 mesi io e mio marito la portiamo in ospedale perché ancora non cammina. Non lo sapevo, ma quel giorno mi sarebbe caduto il mondo addosso.
Il responso dei medici fu “tumore alla testa in fossa posteriore con conseguenza di idrocefalia”, ovvero accumulo anomalo di fluido cerebrospinale nel cervello.
Fu il giorno più terribile della mia vita.
Per due anni io e Kristal vivemmo ininterrottamente in ospedale. In quel periodo di tempo la mia piccola ha subito sei interventi eseguiti dal neurochirurgo Lorenzo Genitori con la sua equipe.
Questi interventi riescono a bloccare momentaneamente la crescita del tumore ed innestano internamente quello che si chiama shunt, o per meglio dire una valvolva che aiuta lo spurgo – per via intestinale – del liquido che ristagna a causa del tumore.
All’inizio non è stato facile accettare la sentenza, ma col tempo ho imparato. Ho imparato ad alleviare la sofferenza di mia figlia e la mia, ho abbandonato tutto quello che mi circondava. Purtroppo così facendo ho perso il lavoro e ho perso anche mio marito.
Oggi Kristal ha sette anni.
Ha subito altri interventi senza esito positivo e pur avendo un dottore che reputo formidabile, lei cammina appoggiandosi con la mano. Non pattina, non corre, non riesce a mantenere l’equilibrio, non va in bagno autonomamente ed ha due maestre di sostegno. Tutto questo non le permette di vivere una vita normale, come quella dei bambini della sua età.
Stiamo crescendo da sole, con problemi continui.
Lo Stato, il nostro Stato, mi penalizza, perché a 36 anni la società di cui esso è responsabile non mi permette di rientrare – e sottolineo rientrare – nel mondo del lavoro. Oltre al problema della mia età, vengo rifiutata perché sono tutelata dalla legge 104, essendo mia figlia diversamente abile al 100%.
Qualche tempo fa un lavoro l’avevo trovato, come commessa di supermercato. Al momento in cui compilavo i moduli necessari all’assunzione, ho dovuto dichiarare che avevo a carico una bimba inabile e dal quel momento in poi hanno inventato tutta una serie di storie per non assumermi più e alla fine mi hanno lasciato a casa.
Mia figlia sogna tante cose. Vuole andare a EuroDisney, vuole andare a vedere il mare, vuole prendere lezioni di canto, fare l’ippoterapia. Con le 450 euro mensili che prende di accompagnamento, lo Stato, il nostro Stato, mi dice che dobbiamo vivere.
Io ho fatto di tutto per trovare lavoro, mi sono iscritta a tutte le agenzie interinali, tutti i siti che offrono lavoro, ho bussato a tutte le porte del mio paese, parlando con tutte le istituzioni e ricevendo sempre false promesse.
Guardo il mio angelo, sorrido e le dico che mamma, prima o poi, li realizzerà i suoi desideri. Anche a costo di andare fino a Roma incatenata, perché tra poco non mi resterà altro da fare.
Io chiedo perché tutto questo accade in un Paese evoluto come il nostro. Perché questo Stato che spreca ovunque, mi lascia in queste condizioni. Perché questo grido di dolore diventa un sussurro alle orecchie delle autorità. Perché i deboli, i bambini, vengono abbandonati dal Paese in cui sono nati.
Io chiedo di potere lavorare. Io chiedo semplicemente di potere aiutare mia figlia, di poter farle vivere quei sogni che da troppo tempo sono costretta a negarle.
Mi auguro solo che ci sia qualcuno, da qualche parte, che riesca a sentire questo mio grido disperato, di una mamma che vuole aiutare la propria figlia.
Ida e Kristal
Re: Una mamma disperata
In questa lettera, vediamo come lo stato sia latitante, ma soprattutto le leggi. In casi come questi, dopo una regolare domanda fatta ad un ente e per questo che bisogna creare un'ente per i disabili ed io ne sono pienamente d'accordo con Francesco. In casi come questi o simili, dopo dovuti accertamenti come sia giusto, la persona deve e dico deve avere il diritto ad un posto, o comunale o statale o parastatale dato che ovviamente un privato non ha alcun interesse ad assumere una persona in questa situazione con tanto di 104. Invece lo stato si nasconde dietro fantomatici uffici di collocamento o società interinali. E' assurdo questo stato di cose, e poi se uno ha conoscenze avviene una bella chiamata diretta per sei mesi che poi si rinnovano e si rinnovano sino all'imbucarsi come avviene regolarmente, da parte di società o enti parastatali.
Non parliamo dell'assegno dei 450 euro che sono una vergogna tutta italiana. Come si può pretendere che due persone possano vivere con tale cifra?
I legislatori non si vergognano neanche un'attimo a sentire tale cifra? Certo non è pari alle loro spettanze che riscuotono. Una parola sola si può dire a queste "persone" che decidono tali importi VERGOGNATEVI!!!
Non parliamo dell'assegno dei 450 euro che sono una vergogna tutta italiana. Come si può pretendere che due persone possano vivere con tale cifra?
I legislatori non si vergognano neanche un'attimo a sentire tale cifra? Certo non è pari alle loro spettanze che riscuotono. Una parola sola si può dire a queste "persone" che decidono tali importi VERGOGNATEVI!!!
albatros1- Senior
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Una mamma disperata
Inviamo questa lettera ai ministri Turco,Bindi,Pollastrini,anche ai dei quotidiani,vediamo cosa ci rispondono.
Ugo 61- Novizio
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mamma disperata
Ho letto l'articolo di questa mamma e quello che mi viene in mente è che il Ns Stato fà veramente schifo ed io mi Vergogno di appartenerci. Sarebbe ora di fare i Ns. Passi nel vero senso della parola. Che ci campassero loro con 450,00 Euro o 250,00 Euro al mese.Vorrei vedere cosa farebbero e cosa direbbero.
ORGANIZZIAMOCI AL PIU' PRESTO PER FAR SENTIRE LE NS: RAGIONI.
UN abbraccio a tutti da gianni.
ORGANIZZIAMOCI AL PIU' PRESTO PER FAR SENTIRE LE NS: RAGIONI.
UN abbraccio a tutti da gianni.
brandini- Novizio
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mamma disperata
La lettera andrebbe indirizzata direttamente al presidente della" Repubblica Italiana".
ciao da gianni.
ciao da gianni.
brandini- Novizio
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Re: Una mamma disperata
Beppe Grillo ha pubblicato la lettera della mamma disperata:
http://www.beppegrillo.it/2007/11/ida_e_kristal.html#comment
http://www.beppegrillo.it/2007/11/ida_e_kristal.html#comment
MAMMA DISPERATA
Meno male che almeno Beppe Grillo si fa sentire. Bisognerebbe fargli pubblicare anche la situazione di Roberto Iorio a Beppe.
Posso dire una cosa: mi vergogno di essere italiano e di avere questi politici di tutti i colori e partiti.
Posso dire una cosa: mi vergogno di essere italiano e di avere questi politici di tutti i colori e partiti.
albatros1- Senior
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E ALLORA!?: SPEDIAMOGLIELA... CHE ASPETTIAMO !!!
<TUTTI CON ROBERTO DIIORIO.!!!> CREDO, CHE IN QUESTO MOMENTO HA... LA PRIORITA' ASSOLUTA ."RISPETTO A TANTI ALTRI CASI". OCCUPIAMOCI, DI LUI CONCRETIZZANDO- POI C'E' NICOLA MAROTTA DA NAPOLI, IDA E CRISTAL,DA TORINO,CHE SE NE STA GIA' OCCUPANDO BEPPE GRILLO!!. CHE HANNO! TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETA'. E TANTI MA TANTI ANCORA. CHE VIVONO NELL'OMBRA INDIFESI DA TUTTI E TUTTO. CHE SQUALLORE RAGAZZI!!!... "HO LA REPULSIONE VERSO QUESTO STATO ITALIANO".
PER NON DIRE ALTRO...FRANCA
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Ultima modifica di il Ven Nov 30, 2007 2:16 pm - modificato 1 volta.
Franca- Novizio
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A MAX..FRANCA
TUTTA LA MIA SOLIDARIETA' PER IDA E CRISTAL.!!! E, SONO D'ACCORDO CON ALBATROS PER FAR PUBBLICARE LA LETTERA DI ROBERTO DIIORIO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!!!!!!....FRANCA
Franca- Novizio
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URGENTE ...FRANCA
franca ha scritto:<TUTTI CON ROBERTO DIIORIO.!!!> CREDO, CHE IN QUESTO MOMENTO HA... LA PRIORITA' ASSOLUTA ."RISPETTO A TANTI ALTRI CASI". OCCUPIAMOCI, DI LUI CONCRETIZZANDO- POI C'E' NICOLA MAROTTA DA NAPOLI, IDA E CRISTAL,DA TORINO,CHE SE NE STA GIA' OCCUPANDO BEPPE GRILLO!!. CHE HANNO! TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETA'. E TANTI MA TANTI ANCORA. CHE VIVONO NELL'OMBRA INDIFESI DA TUTTI E TUTTO. CHE SQUALLORE RAGAZZI!!!... "HO LA REPULSIONE VERSO QUESTO STATO ITALIANO".
PER NON DIRE ALTRO...FRANCA
Franca- Novizio
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A MAX..FRANCA
franca ha scritto:TUTTA LA MIA SOLIDARIETA' PER IDA E CRISTAL.!!! E, SONO D'ACCORDO CON ALBATROS PER FAR PUBBLICARE LA LETTERA DI ROBERTO DIIORIO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!!!!!!....FRANCA
Franca- Novizio
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